Due medici sono indagati per la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina deceduto nel marzo scorso, in albergo a Udine, alla vigilia della partita con l’Udinese.
Per la morte del difensore viola, e della nazionale, la procura di Firenze ha infatti notificato due avvisi di garanzia. Gli indagati sono un medico in servizio in una struttura pubblica di Firenze e un collega che lavora a Cagliari, dove Astori aveva giocato fra il 2008 e il 2014.
Nei confronti dei due professionisti, i pm stanno procedendo per omicidio colposo. Le strutture nelle quali i medici lavorano, infatti, si occupano di certificare l’idoneità sportiva degli atleti.
Ricordiamo che, secondo l’autopsia, Davide Astori è deceduto per morte cardiaca improvvisa, seguita a fibrillazione ventricolare dovuta a una cardiomiopatia silente. Si tratta di una malattia genetica del cuore che si ripercuote, quasi sempre, sul ventricolo sinistro.
L’indagine in corso dovrà appurare se la malattia poteva essere diagnosticata e se, in tal caso, la morte di Astori – attribuita in un primo momento a bradiaritmia – poteva essere evitata.
L’emissione degli avvisi di garanzia, è bene ricordarlo, non significa che i due medici indagati siano necessariamente responsabili del decesso del 31enne calciatore della Fiorentina.