Muore Giuseppe Verdi

Il 27 gennaio 1901 muore all’ età di 87 anni il celebre compositore italiano Giuseppe Verdi.

Proveniente da una famiglia di piccoli possidenti e commercianti, Verdi scrisse opere liriche come Aida, Va pensiero, Nabucco, La Traviata, Otello e altre che divennero famosissime e lo resero universalmente riconosciuto fra i più importanti compositori di opere liriche, Giuseppe Verdi subentrò ai protagonisti italiani del teatro musicale del primo Ottocento: Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti; come Richard Wagner, interpretò in modo originale, seppur differente, gli elementi romantici presenti nelle sue opere.

Foto di Giuseppe Verdi nel 1886

Verdi simpatizzò con il movimento risorgimentale che perseguiva l’Unità d’Italia e partecipò attivamente per breve tempo anche alla vita politica; nel corso della sua lunga esistenza stabilì una posizione unica tra i suoi connazionali, divenendo un simbolo artistico profondo dell’unità del Paese. Fu perciò che, un mese dopo la sua morte, una solenne e sterminata processione attraversò Milano, accompagnando le sue spoglie con le note del Va’, pensiero, il coro degli schiavi ebrei del Nabucco. Il Va’ pensiero, da lui scritto circa 60 anni prima, esprimendo di fatto i sentimenti degli italiani verso il loro eroe scomparso, dimostrò fino a che punto la musica di Verdi fosse stata assimilata nella coscienza nazionale.

Fu proprio a Milano, durante la permanenza presso il Grand Hotel et de Milan, il 21 gennaio 1901, che Verdi venne colpito da un ictus cerebrale. A poco a poco divenne sempre più debole fino a morire alle 02:50 del 27 gennaio, all’età di 87 anni, assistito dalla figlia adottiva insieme alla cantante Teresa Stolz.

Tomba di Giuseppe Verdi

Verdi fu inizialmente tumulato con una cerimonia privata nel Cimitero Monumentale di Milano, ma un mese dopo il suo corpo fu traslato nella cripta della Casa di Riposo. In quella occasione fu cantato da 820 cantanti il coro Va, pensiero, dal Nabucco, diretto da Arturo Toscanini. Una grande folla presenziò, si stimano 300.000 persone

Le opere di Verdi vengono spesso messe in scena in tutto il mondo. Secondo Operabase, nella stagione 2013-2014 La traviata è stata l’opera più eseguita (659 spettacoli). Nella classifica delle prime 20 opere, vi sono Rigoletto (8º posto, 445 spettacoli), Aida (12º posto, 304 spettacoli), Nabucco (16º posto, 304 prestazioni) e Il trovatore (18º posto, 232 prestazioni). Tutte le sue opere sono disponibili in diverse registrazioni e su DVD.

Le moderne produzioni possono differire in modo sostanziale da come furono originariamente previste dal compositore. La versione di Rigoletto del 1982 di Jonathan Miller per la English National Opera, ambientato nel mondo della Cosa nostra statunitense, ha ricevuto commenti positivi mentre la messa in scena da parte della stessa compagnia nel 2002, per la regia di Calixto Bieito, di Un ballo in maschera, con la presenza di elementi quali “rituali sessuali satanici, stupro omosessuale e un nano demoniaco”, ha ottenuto una generale stroncatura.

La musica di Verdi evoca una serie di risonanze culturali e politiche. Estratti dal Requiem erano presenti alla cerimonia commemorativa di Diana, Principessa del Galles. Il 17 marzo 2011 durante una performance del Nabucco al Teatro dell’Opera di Roma, per celebrare i 150 anni dell’Unità italiana, il direttore d’orchestra Riccardo Muti in una pausa dopo il “Va, pensiero” si rivolse al pubblico (che comprendeva il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) per lamentarsi dei tagli ai finanziamenti statali della cultura; il pubblico si unì in una ripetizione del coro.

Immagine d’apertura: esequie di stato di Giuseppe Verdi

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