Il 6 aprile 1992 a 72 anni muore il biochimico e celebre scrittore Isaac Asimov.
Isaac Asimov nacque il 2 gennaio 1920 a Petroviči, un villaggio del rajon di Šumjači dell’Oblast’ di Smolensk, nella Russia in piena guerra civile, due anni prima della fondazione dell’Unione Sovietica, da una famiglia ebraica; tre anni dopo, gli Asimov emigrarono negli Stati Uniti, stabilendosi a New York, nel quartiere di Brooklyn.
I genitori gestivano un negozio di dolciumi e giornali e fu proprio qui che il giovane Isaac iniziò ad appassionarsi alla fantascienza, leggendo le riviste che arrivavano al padre, Judah Asimov. Isaac, pur non essendo figlio unico (aveva un fratello, Stanley, e una sorella, Marcia) era il pupillo del genitore, a causa della sua salute cagionevole, ma che tuttavia non gli impedì di frequentare la Columbia University, dove inizialmente frequentò l’indirizzo di Zoologia, che poi abbandonò, rifiutandosi di dissezionare un gatto randagio. Nel 1939 si laureò in chimica.
Nel frattempo aveva iniziato a scrivere racconti: il suo primo tentativo risaliva agli undici anni, The Greenville Chums at College. Il primo racconto ad essere pubblicato (sul giornale scolastico, alle superiori) fu Little Brothers, nel 1934.
Al college, tra le sue letture preferite, oltre ai romanzi storici e fantascientifici, vi furono Agatha Christie e Wodehouse. Nel 1937 propose Cosmic Corkscrew a John W. Campbell, direttore della rivista Astounding Stories, ma il manoscritto gli fu rispedito.
Nonostante ciò, è lo stesso Campbell ad incoraggiarlo a scrivere altre opere e così nel 1939 viene pubblicato sulla rivista Amazing Stories il racconto Naufragio al largo di Vesta (Marooned off Vesta). Nel frattempo Asimov ha stretto ottimi rapporti anche con Frederik Pohl, direttore di altre due prestigiose riviste di fantascienza, Astonishing Stories e Super Science Fiction. E sarà proprio su queste testate che vedranno la luce molti dei celebri racconti sui robot positronici (il primo, sempre del 1939, è Robbie), preludio ai romanzi del Ciclo dei Robot e le storie che formeranno la prima parte della sua opera più celebre, il Ciclo delle Fondazioni. Entrambe le opere, che testimoniano la fama e il prestigio di cui gode Asimov, rientrano in quella che è stata definita l’Età d’oro della fantascienza americana, coincidente grosso modo con gli anni quaranta del Novecento; è l’epoca in cui emergono altri scrittori classici di questo genere letterario, alcuni dei quali in diretto rapporto con Asimov, come Robert Heinlein, L. Sprague de Camp, Frederik Pohl.
Dopo la laurea tenta con molte difficoltà di entrare nelle scuole mediche di New York, ottenendo nel 1941 un master presso la Columbia University. Quello stesso anno pubblica il racconto Notturno, indicato dalla critica come il miglior racconto di fantascienza mai scritto prima dell’istituzione del Premio Nebula e contemporaneamente inizia a scrivere i racconti che andranno a comporre la Trilogia della Fondazione. Nel frattempo, prosegue gli studi di chimica sotto l’ala protettrice del professor Charles Dawson.
Nel 1942 sposa Gertrude Blugerman, di Toronto (Canada), artista. Quello stesso anno, a causa della seconda guerra mondiale, viene impiegato come chimico presso il Naval Air Experimental Station di Filadelfia insieme ai colleghi scrittori Robert A. Heinlein e L. Sprague de Camp. Nel 1945 Asimov viene arruolato come soldato semplice e inviato prima a Camp Lee (Virginia), poi a Honolulu, dove doveva partecipare al primo esperimento atomico del dopoguerra ma viene rimandato a casa poco prima.
Dopo il congedo torna all’università dove, nel 1948, ottiene il dottorato in biochimica e inizia a lavorare con il professor Robert Elderfield, compiendo ricerche su nuovi farmaci per la cura della malaria, coltivando nello stesso tempo le sue collaborazioni con riviste fantascientifiche, alle quali, oltre alle già citate, vanno ad aggiungersi Unknown, If, Galaxy Science Fiction e The Magazine of Fantasy and Science Fiction. Nel 1949 esce il racconto Madre Terra, che anticipa i romanzi dei robot. Nel 1950 Asimov pubblica il suo primo romanzo, Paria dei cieli (Pebble in the Sky, inizialmente Grow Old with Me). Più tardi esce anche la raccolta Io, robot e il suo primo libro di saggistica, scritto insieme a due colleghi l’anno prima della nascita del figlio David.
Tra il 1951 e il 1953 escono i romanzi Il tiranno dei mondi, Le correnti dello spazio e Abissi d’acciaio, oltre alla Trilogia della Fondazione. Nel 1952 vede la luce anche Lucky Starr, il vagabondo dello spazio, primo della serie su Lucky Starr pubblicata con lo pseudonimo di Paul French. Del 1953 è l’antologia La Terra è abbastanza grande. È in quegli anni che avviene il primo incontro con Janet Opal Jeppson, giovane psichiatra.
Nel 1955 nasce Robyn Joan, sua seconda figlia e gli viene conferito il titolo di professore associato di biochimica. Tra il 1955 e il 1957 alterna l’attività di docente a quella di romanziere, con l’uscita di La fine dell’eternità e Il sole nudo. Nel 1958 esce Lucky Starr e gli anelli di Saturno, il romanzo che chiude il ciclo.
Il suo ultimo contributo letterario per molto tempo risale al 1959 con l’uscita dell’antologia Nine Tomorrows, che presenta racconti scritti negli anni cinquanta.
Da questo momento in poi sarà l’attività divulgativa ad assorbire la maggior parte del suo impegno letterario, a seguito anche della rinuncia all’attività didattica: pubblica, così, numerosi testi sulla chimica, fisica e astronomia. Unica eccezione di questo periodo è Viaggio allucinante, ispirato all’omonimo film, edito nel 1966. Dello stesso anno è il premio Hugo per la Trilogia della Fondazione. Tra il 1967 e il 1969 escono tre raccolte: Through a Glass, Clearly, Misteri. I racconti gialli di Isaac Asimov e Antologia personale.
Nel 1970 si separa da Gertrude, dalla quale divorzia tre anni più tardi, per poi sposare, nel 1973, Janet Jeppson, nuovamente incontrata ad una convention di letteratura gialla. L’anno precedente era stato pubblicato Neanche gli dei, il suo romanzo preferito, vincitore di un premio Hugo un Premio Nebula e un Premio Locus. Sono di questo periodo anche testi di divulgazione scientifica, storica e letteraria.
Nel 1974 con la raccolta I racconti dei Vedovi Neri (Tales of the Black Widowers) inizia il ciclo dei Vedovi Neri, un club di amici che si cimentano nell’investigazione. Il ciclo si concluderà postumo con la pubblicazione di Il ritorno dei Vedovi Neri (The Return of the Black Widowers) (2003). Nel 1976 esce l’Antologia del bicentenario (per la ricorrenza del bicentenario della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America) dal cui racconto principale L’uomo bicentenario, e dal romanzo Robot NDR-113, scritto in collaborazione con Robert Silverberg è stato tratto l’omonimo film nel 1999, senza però esserne molto fedele.
Nel 1977 viene ricoverato in ospedale a causa di un attacco cardiaco, che ne minerà la salute anche negli anni successivi. Nel 1979 diventa professore ordinario, mentre nello stesso anno escono le opere autobiografiche Isaac Asimov’s Treasury of Humour e In Memory Yet Green e l’anno dopo In Joy Still Felt.
Si arriva così agli anni ottanta quando, sotto le insistenze della Doubleday, riprende in mano il Ciclo della Fondazione, pur se, contemporaneamente, continua a scrivere racconti per il suo Ciclo dei Robot: nel 1983 escono L’orlo della Fondazione e I robot dell’alba. Tra il 1985 e il 1988 escono I robot e l’Impero, Fondazione e Terra, Preludio alla Fondazione e Nemesis.
Gli ultimi anni della sua vita sono dedicati alla produzione scientifica, con numerosi articoli di divulgazione su diversi argomenti. Nel 1992 ottiene l’ultimo dei sei Premi Hugo per il suo racconto Gold. La sua attività si conclude il 6 aprile 1992, quando muore per arresto cardiaco: era stato infettato dall’HIV durante una trasfusione di sangue nel 1983, subita in seguito ad un’operazione di bypass cardiaco. Nel 1995 esce la sua ultima autobiografia postuma: I, Asimov: A Memoir.
Immagine d’apertura: Asimov in una foto del 1955
Bibliografia e altre fonti
- Asimov, Isaac. In Memory Yet Green (1979), New York: Avon, ISBN 0-380-75432-0.
In Joy Still Felt (1980), New York: Avon ISBN0-380-53025-2.I. Asimov: A Memoir (1994), ISBN0-385-41701-2 (hc), ISBN0-553-56997-X (pb).Yours, Isaac Asimov (1996), edited by Stanley Asimov. New York: Doubleday ISBN0-385-47624-8.It’s Been a Good Life (2002), edited by Janet Asimov. ISBN1-57392-968-9.
- Goldman, Stephen H., “Isaac Asimov”, in Dictionary of Literary Biography, Vol. 8, Cowart and Wymer eds. (Gale Research, 1981), pp. 15–29.
- Gunn, James. “On Variations on a Robot”, IASFM, July 1980, pp. 56–81.
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- Fiedler, Jean; Mele, Jim (1982). Isaac Asimov. New York: Ungar. ISBN 0-8044-2203-6.
- Olander, Joseph D.; Greenberg, Martin H., eds. (1974). Isaac Asimov. ISBN 978-0-8008-4257-4.
- Patrouch, Joseph F. (1977). The Science Fiction of Isaac Asimov. Garden City, N.Y.: Doubleday. ISBN 0-385-08696-2.
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- Patrouch, Joseph (1974). The Science Fiction of Isaac Asimov. New York: Doubleday. ISBN 978-0-385-08696-7.