la lunga storia del lavoro
in Val di Bisenzio raccontata da Teatro Metropopolare
Successo di pubblico domenica per la quinta tappa del cartellone
e debutto della direzione scientifica della Fondazione CDSE
È un lungo cammino quello del lavoro in Val di Bisenzio, dalla terra ai mulini, dal bosco alle gualchiere. Un cammino percorso nei secoli da uomini e donne che hanno costruito attrezzi e opifici, macchinari e fabbriche e anche un pezzo di futuro per sé e per tutta la comunità.
La storia degli operai, delle fabbriche, delle donne in marcia contro la guerra è stata rievocata domenica 19 febbraio al Mumat, il museo delle macchine tessili di Vernio, dal Teatro Metropopolare con il quinto appuntamento di Musei in Scena, il cartellone di eventi teatrali che ha registrato anche con questa tappa un lusinghiero successo di pubblico.
Livia Gionfrida, Giulia Aiazzi e la fisarmonica di Simone Faraoni hanno ricostruito il mondo che ruotava attorno alla fabbrica Meucci che ospita il Mumat e a tutta la valle, raccontandone la storia e dandole nuova voce attraverso una lunga carrellata di personaggi, eventi storici e aneddoti popolari.
“Un modo nuovo di entrare in un museo e comprenderne l’identità e il legame, in questo caso fortissimo, con il territorio – ha sottolineato l’assessore alla Cultura di Vernio Maria Lucarini – Attorno a queste macchine sono passate generazioni di uomini e donne che hanno contribuito alla vita e allo sviluppo di Vernio e della Val di Bisenzio”. Il pomeriggio ha visto anche il debutto della direzione scientifica del Museo da parte della Fondazione CDSE. Alessia Cecconi e Luisa Ciardi hanno collaborato allo spettacolo mettendo a disposizione il vasto patrimonio di ricerche sulla memoria orale e sui documenti archivistici riguardo le industrie del territorio.
“Insieme all’amministrazione comunale di Vernio organizzeremo iniziative di conoscenza e valorizzazione del patrimonio museale e di quello di storia e memoria del lavoro della Val di Bisenzio – ha aggiunto Cecconi – facendo tesoro anche della positiva esperienza e delle sinergie maturate all’interno del progetto TIPO – Turismo industriale a Prato con soggetti pubblici e privati legati al tessile, all’industria e al lavoro”.
Quella di Vernio, come si diceva, è l’ultima tappa invernale per il cartellone promosso dalla Rete Musei di Prato e finanziato dalla Regione Toscana. In primavera sono già programmati gli eventi, che si terranno all’aperto, della Casa Museo Tintori, del Centro di Scienze Naturali e del Museo dalla Badia di Vaiano – Casa Agnolo Firenzuola.
Tutto il calendario su www.retemuseidiprato.it.