Firenze, 7 febbraio 2023 – Venerdì 9 Febbraio alle ore 17:30, in occasione della presentazione dell’opera Ofelia di Arturo Martini nelle sale della collezione permanente del Museo Novecento, siamo lieti di presentare l’evento “Ofelia. Da Shakespeare ad Arturo Martini”.
“È bellissimo che l’Ofelia di Arturo Martini torni al Museo Novecento per essere esposta al pubblico tra le opere della collezione permanente – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -. Un contributo significativo al patrimonio artistico del museo e della città, che si arricchisce di un’opera straordinaria dell’artista trevigiano, a conferma del forte legame tra Martini e Firenze e del ruolo sempre più centrale del Museo Novecento nel preservare e condividere con gli amanti dell’arte e della cultura opere di grande rilevanza”.
“È stato un bellissimo viaggio di ritorno quello di Ofelia di Arturo Martini in questi ultimi anni, dopo le tristi e drammatiche ragioni che per molti aspetti ne fecero perdere le tracce nei giorni cupi dell’arrivo delle leggi razziali emanate dal fascismo nel 1937. – ha detto il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti – Siamo riconoscenti agli eredi di Castelnuovo-Tedesco che hanno deciso di mettere a disposizione di collezionisti generosi questo capolavoro di Arturo Martini con un vincolo, che la bellissima, struggente figura di Ofelia in terracotta finisse nelle collezioni di un museo, e così è stato. Ringraziamo anche Lucia Mannini per aver rintracciato l’opera nel 2021 in occasione della mostra “Arturo Martini e Firenze” e avviato il rapporto con gli eredi di Castelnuovo-Tedesco. Ringraziamo i proprietari privati di adesso, appassionati amanti dell’arte, di aver accolto quell’imperativo e deciso di donare, in comodato a lungo termine, Ofelia dopo l’acquisto. Questi sono passaggi estremamente importanti per più ragioni: tra queste dare centralità alla crescita delle collezioni civiche con opere di valore, arricchire la presenza di opere di Arturo Martini nel percorso museale, essere divenuti un museo di riferimento nella promozione dell’arte moderna e contemporanea a livello nazionale e internazionale.”
Dopo molti anni un’opera di straordinario valore artistico viene donata in comodato al Museo Novecento per essere esposta nelle sale della collezione Alberto della Ragione. Si tratta dell’Ofelia di Arturo Martini, scultura di cui si erano perse le tracce negli anni ’30 e che oggi andrà ad arricchire il nucleo di opere dell’artista trevigiano presente al secondo piano delle ex Leopoldine. L’opera, acquistata da Mario Castelnuovo-Tedesco nel 1931, rimase nascosta a Firenze con l’arrivo delle leggi razziali nel 1937, che portarono il compositore fiorentino e la sua famiglia a scappare negli Stati Uniti. Fu dopo la morte del compositore nel 1968 e quindi della moglie Clara nel 1989 che Ofelia prese la strada degli Stati Uniti. Ofelia è tornata in Italia per la prima volta nel 2021, in occasione della mostra organizzata dal Museo Novecento “Arturo Martini e Firenze”, dedicata ai rapporti tra il grande scultore e la città. La scultura, acquistata negli ultimi anni da collezionisti privati, può finalmente essere esposta al pubblico. Tutto questo si è potuto realizzare perché gli eredi di Castelnuovo-Tedesco hanno espresso il desiderio di far rientrare Ofelia in Italia, in particolar modo in un museo fiorentino.
In questa speciale occasione, il Museo Novecento, per celebrare il ritorno di Ofelia, ha organizzato “Ofelia. Da Shakespeare ad Arturo Martini”, un incontro in cui verrà approfondita la figura di Ofelia, dalla storia dell’arte al cinema, con letture di brani di Shakespeare eseguiti della cantautrice e storica Letizia Fuochi assieme agli interventi della storica dell’arte Lucia Mannini, che ha ritracciato negli Stati Uniti l’Ofelia di Arturo Martini in occasione della mostra del 2021, e di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento.
L’evento verrà introdotto dalla dottoressa Ilaria Nerli con una presentazione sulla figura di Ofelia nell’arte: partendo dalla rappresentazione di quest’ultima nella celebre opera di John Everett Millais “Ophelia”, il racconto proseguirà attraverso le rappresentazioni del personaggio shakespeariano nel cinema, nella letteratura e nella fotografia.
Nel dramma shakespeariano Amleto, Ofelia è la figlia del ciambellano reale Polonio e sorella di Laerte. Nella Tragedia di Shakespeare, la povera Ofelia è un personaggio secondario, innamorata del principe Amleto e redarguita dal padre e dal fratello circa la natura del suo rapporto con il principe di Danimarca. Dopo la morte del padre per mano di Amleto e la lontananza del fratello Laerte, Ofelia impazzisce e muore annegando in un fiume. Con il tempo la figura di Ofelia è diventata il simbolo dello struggimento dell’amore non corrisposto, e uno dei personaggi shakespeariani più rappresentati di sempre nella storia dell’arte e non solo.
Arturo Martini ha scelto di dare forma all’Ofelia come è descritta nella quinta scena del quarto atto dell’opera di Shakespeare, il momento più misterioso e disturbante del personaggio in cui inizia a prendere la via della follia. Tutto nella sua figura parla di un viaggio senza ritorno. L’Ofelia di Arturo Martini è una figura di terra refrattaria, il corpo esile e allungato di un’adolescente risulta inclinato da uno slancio che non è solo quello del suo incedere, ma sembra provenire dall’interno, come reazione a una condizione di malessere apertamente spirituale.