Sangue utilizzato senza autorizzazioni, farmaci scaduti, esercizio delle professioni sanitarie senza titoli. Sono queste alcune delle ragioni che hanno portato i carabinieri a chiudere, in tutta Italia, 52 studi medici e cliniche fuori norma. Controlli e chiusure sono scattati al termine di un’indagine condotta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute d’intesa con il Ministro della Salute su 607 centri.
Accertate irregolarità, farmaci scaduti e mancanza dei titoli professionali per esercitare in 172 strutture (28% del campione). Scoperti illeciti anche per indebita erogazione di prestazioni di medicina estetica chiamate Prp plasma ricco di piastrine, effettuate in dermatologia illegalmente e senza autorizzazioni.
I controlli hanno riguardato centri privati, il 28% dei quali risultati irregolari.
L’attenzione dei Nas ha riguardato tutti gli aspetti del delicato comparto, con particolare riferimento allidoneità delle strutture (autorizzazioni, requisiti igienico-strutturali), il possesso di titoli abilitativi in relazione alle diverse specializzazioni, la sicurezza nei luoghi di lavoro (adeguatezza dei sistemi antincendio, corretta applicazione della normativa sul fumo), la corretta custodia e somministrazione dei medicinali, senza escludere il regolare funzionamento delle apparecchiature medico-diagnostiche e lo smaltimento dei rifiuti sanitari. Gli esiti raccolti hanno evidenziato situazioni di irregolarità causate principalmente dall’esercizio abusivo della professione sanitaria, in particolare odontoiatrica, dalla detenzione di farmaci scaduti di validità e dall’erogazione di prestazioni mediche di svariate branche specialistiche in strutture prive di autorizzazione e in locali con carenze igienico-strutturali e impiantistiche.