Il 12 agosto 1099 nella battaglia di Ascalona l’esercito crociato ha la meglio, ciò segna i successo definitivo della prima crociata e consente la nascita del regno di Gerusalemme.
La prima crociata (1096-1099) fu la prima di una serie di nove spedizioni, chiamate appunto crociate, che tentarono di conquistare la Terra Santa, invocata da papa Urbano II nel corso di un’omelia tenuta durante il concilio di Clermont nel 1095. Essa iniziò come un vasto pellegrinaggio della cristianità occidentale e finì come una spedizione militare dell’Europa cattolica per riconquistare i luoghi santi del Vicino Oriente caduti sotto il controllo dei musulmani durante la precedente espansione islamica avvenuta tra il 632 e il 661. La prima crociata terminò nel 1099 quando dopo la presa di Gerusalemme il 15 luglio, i crociati ebbero la meglio contro l’esercito del califfato egiziano fatimide nella battaglia di Ascalona del 12 agosto, dopo la quale nacque il Regno di Gerusalemme, il più importante dei vari stati crociati sorti come conseguenza della spedizione.
I Fatimidi erano guidati dal vizir al-Afdal Shahanshah, che probabilmente comandava circa 50.000 armati (altre stime variano dai 20–30.000 fino all’esagerato 200.000 delle Gesta Francorum). Il suo esercito comprendeva Turchi, Arabi, Persiani, Armeni, Curdi ed Etiopi. Egli intendeva assediare i crociati in Gerusalemme, sebbene non avesse portato con sé macchine da assedio. Inoltre disponeva anche di una flotta, che si stava radunando nel porto di Ascalona. Non si conosce il numero esatto dei crociati, secondo Raimondo di Aguilers erano 1.200 cavalieri tra cui quelli del neonato Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e 9.000 fanti. La stima più elevata è di 20.000 uomini, ma ciò era praticamente impossibile in quella fase della crociata.
Ascalona rappresenta la vittoria decisiva dei crociati. Se il vittorioso assedio di Gerusalemme, permise ai crociati di impossessarsi della Città Santa, soltanto grazie alla vittoria di Ascalona la Prima Crociata poté dirsi conclusa. Se i Crociati avessero perso, la spedizione si sarebbe rivelata un fallimento, e i superstiti del numeroso esercito partito dall’Europa, si sarebbe disperso verso la strada del ritorno. Grazie a questa vittoria invece venne costituito il Regno di Gerusalemme e la conquista della Terra Santa fu consolidata. Il regno di Gerusalemme tenne la capitale gerosolimitana per 88 anni fino al 1187 quando questa fu ripresa dai musulmani guidati da Saladino, mentre come entità statale il regno perdurò fino alla caduta di San Giovanni d’Acri nel 1291. Goffredo di Buglione, uno dei capi della spedizione e tra i vincitori della battaglia di Ascalona, era stato scelto come primo re, ma rifiutò, affermando che nessun uomo avrebbe dovuto ricevere una corona dove Cristo aveva indossato la sua corona di spine, accettando invece la carica di Advocatus Sancti Sepulcri, “difensore (laico) del Santo Sepolcro”. Goffredo morì l’anno seguente, e gli succedette il fratello Baldovino I, il quale non si fece tanti scrupoli quanto il predecessore e si fece immediatamente incoronare re di Gerusalemme.
La popolazione latina del nuovo regno era e rimase sempre esigua; sebbene arrivasse continuamente un flusso costante di coloni e nuovi crociati, la maggior parte dei crociati originali che combatterono nella prima crociata semplicemente tornarono a casa. Secondo Guglielmo di Tiro, “appena trecento cavalieri e duemila fanti si potevano trovare” nel regno nel 1100 durante l’assedio di Arsuf da parte di Goffredo. Fin dall’inizio, i latini furono poco più che una frontiera coloniale che esercitava il dominio sulle popolazioni autoctone ebraiche, samaritane, musulmane, greco-ortodosse e siriache, che erano più numerose.
Man mano che le nuove generazioni crescevano nel regno, iniziarono a pensare a se stesse come autoctone, piuttosto che come immigrate, proprio come avevano fatto gli arabi prima di loro. Sebbene non abbiano mai rinunciato alla loro identità principale di europei occidentali o franchi, il loro abbigliamento, la loro dieta e il loro commercio hanno integrato molta influenza orientale, in particolare bizantina. Come scrisse il cronista Fulcher di Chartres intorno al 1124,
Perché noi che eravamo occidentali ora siamo diventati orientali. Colui che era un romano o un franco è stato trasformato in questo paese in un galileo, o un abitante della Palestina. Chi era di Reims o di Chartres è diventato cittadino di Tiro o di Antiochia. Abbiamo già dimenticato i luoghi della nostra nascita; già questi sono sconosciuti a molti di noi o non più menzionati.
I crociati e i loro discendenti impararono spesso a parlare greco, arabo e altre lingue orientali e si sposarono con i cristiani nativi (che fossero greci, siriaci o armeni) e talvolta con musulmani convertiti. Tuttavia, i principati franchi rimasero una colonia distintamente occidentale nel cuore dell’Islam.
Immagine d’apertura: una mappa idealizzata del XII secolo del regno crociato di Gerusalemme.
Bibliografia e fonti varie
- Ferdinandi, Sergio (2017). La Contea Franca di Edessa. Fondazione e Profilo Storico del Primo Principato Crociato nel Levante (1098-1150) (in Italian). Rome, Italy: Pontificia Università Antonianum. ISBN 978-88-7257-103-3.
- Bernard Hamilton, The Leper King & His Heirs. Cambridge, 2000.
- Carole Hillenbrand, The Crusades: Islamic Perspectives. Routledge, 2000.
- Holt, P. M. The Age of the Crusades: The Near East from the Eleventh Century to 1517. Longman, 1989.
- Humphreys, R. S. (1997) From Saladin to the Mongols: The Ayyubids of Damascus, 1193-1260, SUNY Press
- Benjamin Z. Kedar, Hans Eberhard Mayer & R. C. Smail, ed., Outremer: Studies in the history of the Crusading Kingdom of Jerusalem presented to Joshua Prawer. Yad Izhak Ben-Zvi Institute, 1982.
- John L. La Monte, Feudal Monarchy in the Latin Kingdom of Jerusalem, 1100–1291. Cambridge, Massachusetts, 1932.
- Hans E. Mayer, The Crusades. Oxford University Press, 1965 (trans. John Gillingham, 1972).
- Pernoud, Régine, The Crusaders: The Struggle for the Holy Land. Ignatius Press, 2003.
- Joshua Prawer, The Latin Kingdom of Jerusalem: European Colonialism in the Middle Ages. London, 1972.
- Joshua Prawer, Crusader Institutions. Oxford University Press, 1980.
- Jonathan Riley-Smith, The Feudal Nobility and the Kingdom of Jerusalem, 1174–1277. The Macmillan Press, 1973.
- Jonathan Riley-Smith, The First Crusade and the Idea of Crusading. University of Pennsylvania, 1991.
- Jonathan Riley-Smith, ed., The Oxford History of the Crusades. Oxford, 2002.
- Runciman, Steven (1951–1954). A History of the Crusades (3 vols.). Cambridge: Cambridge University Press.
- Setton, Kenneth M., ed. (1955–1989). A History of the Crusades (6 vols.). Madison and London: University of Wisconsin Press.
- Steven Tibble, Monarchy and Lordships in the Latin Kingdom of Jerusalem, 1099–1291. Clarendon Press, 1989.
- Verlinden, Charles (1970). The beginning of Modern Colonization. Ithica: Cornell University Press.
- Jerusalem, Latin Kingdom of (1099–1291) – Article in the Catholic Encyclopedia