Oida conversazoni instabili 2019 a Camaldoli

Oida a Camaldoli su arte e musica (le fotografie)

Quasi 150 persone, tra vecchi e nuovi amici di Oida, hanno partecipato ieri domenica 5 maggio a Camaldoli alla giornata dal titolo Conversazioni su arte e musica organizzata dall’orchestra instabile di Arezzo. La presidente Paola Butali, assieme al vice Franco Vaccari, ha ricordato la stagione appena passata che ha visto quasi tutti i concerti di Oida al completo, dalle formazioni cameristiche, con la direzione artistica di Andrea Turini, ai grandi spettacoli di Oida con Mogol, al tributo a Fabrizio De Andrè, al grande concerto di Capodanno, al requiem di Mozart. Ogni data un piacevole incontro con un pubblico attento e alla ricerca di occasioni musicali innovative e di qualità.

«Oida vuole colmare quel gap che si forma tra chi la musica la fa in modo professionale e i cittadini, il pubblico che non sempre ha molte occasioni di fruizione», ha detto Mariella Ristori, del cda di Oida, preside del Liceo Musicale di Arezzo, uno dei partner principali delle attività dell’orchestra.
È in questa direzione che è già in lavorazione il prossimo cartellone: «Possiamo già dire che ci sarà una seconda stagione di musica da camera e che i grandi eventi di Oida si svolgeranno in luoghi meravigliosi della nostra città, per coniugare musica e arte con la bellezza in cui siamo immersi, per far dialogare queste espressioni artistiche in modo nuovo. Abbiamo in serbo per la città una sorpresa, un progetto che utilizza la tecnologia per immergersi a 360 gradi in un’esperienza culturale indimenticabile. Valorizzeremo la nostra provincia come abbiamo fatto quest’anno, lavorando con i Comuni che sono già partner di Oida e con quelli che si aggiungeranno. Lavoreremo di più inoltre con le nostre associazioni territoriali, vero cuore pulsante dell’associazione, che permettono a questa realtà di esistere, senza barriere e senza invidie, ma con un modello di lavoro basato su partecipazione e crescita», ha aggiunto Paola Butali anticipando le attività del nuovo anno.

Tecnologia e umanesimo sono stati anche al centro dell’intervento della D.ssa Mariangela Alterini, della Fondazione Leonardo, che ha parlato di impresa e di cultura come due mondi apparentemente lontani, ma in realtà molto vicini perché centrati sull’uomo. Le ha fatto eco Ivana Ciabatti, che come imprenditrice ha preso la parola per puntare soprattutto sulle opportunità che devono essere date in ambito lavorativo ai più giovani.

Di lavoro si è parlato più volte durante la giornata: «I musicisti devono suonare, non possono occuparsi di tutto in un evento – ha detto Franco Vaccari intervenendo sul tema – per questo Oida si è strutturata quest’anno in questa direzione. Fare musica deve essere un lavoro, regolare e retribuito. Le occasioni per i più giovani si devono moltiplicare».

«Sogno la mia città che parla di musica sul modello di Parma – gli ha fatto eco Lorenzo Rossi, co-fondatore di Oida – dove in ogni luogo, anche dal fruttivendolo, si commentano le ultime esibizioni al Teatro Regio della città. Serve tempo, ma la convinzione di Oida è anche questa, che si arrivi a una cultura diffusa, dell’ascolto, della fruizione culturale, che sia per tutti, non esclusiva, per questo il nostro modello di associazione è molto ampio e inclusivo di realtà, è il modello che vorremmo vedere nella società civile».

Tra le associazioni che fanno parte di Oida alcuni hanno preso la parola: Spazio Seme con Gianni Bruschi e Francesco Botti con letture pensate per l’occasione; Barbara Cenni di Kairos ha raccontato il progetto di musicoterapia cui Oida ha preso parte; Andrea Turini di Accademia Musicale Valdarnese e Andrea Trovato di Opera Viwa hanno inviato messaggi video perché non presenti fisicamente. Non sono mancate le new entry come la scuola di danza di Carolina Basagni che entra a far parte ufficialmente di Oida.

Durante la giornata molte immagini sono state proiettate che hanno raccontato questi due anni e mezzo di vita dell’Orchestra, dai concerti e progetti in Italia a quelli all’estero (Cina, Usa, Tunisia), dalle esibizioni in teatro a quelle per strada, dai servizi giornalistici alle fotografie dei momenti più belli.

«Un elenco già lungo di belle attività realizzate in un tempo molto ristretto – ha commentato il Maestro Andrea Fornaciari, che ha diretto Oida nel concerto di Capodanno al Teatro Petrarca e che ha è intervenuto con un delicato augurio di compleanno per questi quasi tre anni di vita dell’orchestra – Vi auguro di portare con voi i grandi e le loro identità, la leggerezza di Haydn, la precisione e il colore di Ravel, la follia di Schumann, l’apertura di Gershwin, la capacità di spostare il limite di Beethoven».

Tante le proposte e gli interventi nel “microfono aperto” del pomeriggio dai tanti amici che hanno seguito i lavori della giornata. Da Fabrizio Vanni di studio Garage a Steve Agnoletti dell’Ais, da Simone Zacchini dell’Università di Siena a Luca Caneschi di Teletruria, da Mauro Valenti della Fondazione Arezzo Wave a Mario Bruni dell’Associazione Castelsecco fino al giovane e intraprendente Quartetto Cherubini.

Presenti anche le autorità, a cominciare da Comune e Provincia.

Butali e Vaccari hanno chiuso la giornata con un appello rivolto a tutti: «Abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di un sostegno economico da parte di tutte le categorie, Oida è uno strumento a disposizione della comunità, ma ha bisogno del supporto di tutti, ognuno con le proprie capacità e caratteristiche. I nostri concerti avranno un biglietto perché crediamo che la musica crei valore e come tale vada pagata e sostenuta. Ci rivolgiamo al mondo economico e istituzionale della nostra città e a tutti i cittadini amanti della musica e della cultura: aiutateci a perseguire questo sogno con tenacia e qualità».

Le foto di Annalisa Savoca

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