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OMAGGIO A JOHN CAGE

a cura di e con Elio Marchesini

in occasione della mostra Half Earth di Steven Holl

giovedì 13 luglio 2023, ore 18.30

La mostra dell’architetto, artista e educatore statunitense

viene prorogata fino al 28 luglio 2023


Corso Garibaldi 125 – 20121 Milano

www.antoniajannone.it


Milano, 6 luglio 2023. In occasione della mostra Half Earth dell’architetto, artista ed educatore Steven Holl (Washington, 1947) a cura di Steven Holl Architects, Antonia Jannone Disegni di Architettura ospita giovedì 13 luglio 2023 alle 18.30 una performance del musicista e compositore Elio Marchesini (Milano, 1972).

Negli spazi della mostra, prorogata fino al 28 luglio, il musicista improvviserà un brano direttamente ispirato ai principi compositivi di John Cage, che lasciava al caso parte della realizzazione della sua musica. Come gli ink wash paintings di Holl, in cui la casualità del contatto tra acqua e inchiostro costruisce la composizione, così anche la musica di Marchesini sarà aperta all’imprevedibile. Nel corso della performance, infatti, l’artista suonerà gli strumenti Thai Gong basandosi sulla lettura dell’oracolo YI JING.

La mostra, nata da un’idea di Fulvio Irace, prende il titolo dall’opera omonima sulla biodiversità dello studioso Edward Osborne Wilson, che, negli anni Settanta, tentava di mappare specie animali e vegetali di tutto il mondo, per identificare i luoghi in cui l’uomo avesse più margine d’azione sull’ambiente comunque proteggendolo.

HALF EARTH comprende progetti come Edge of a City (1988-1991), che racconta alcune proposte di ripristino del paesaggio naturale ai margini delle grandi città americane, o Spatial Retaining Bars for Phoenix e Spiroid Sectors for Dallas, dedicati all’ideazione e costruzione di nuovi insediamenti comunitari: riscaldate e raffreddate geotermicamente, queste nuove comunità includono vita, lavoro, attività ricreative e culturali. Su una parete della galleria trova posto anche un’immagine a grandezza naturale del Gran Sasso accompagnata da modelli e studi per una nuova piazza pubblica della comunità, il padiglione del Gran Sasso e trasformazioni alberghiere.

Accanto a progetti e maquette, anche grandi disegni ad acquerello ispirati alle idee di John Cage sulla creazione controllata dal caso: più della metà delle forme è infatti lasciata all’acqua e alla casualità.

Ho incontrato John Cage alcune volte negli anni Ottanta, quando vivevo in un loft al 655 della Sixth Avenue. John abitava nell’isolato accanto a Merce Cunningham. – ricorda l’architetto – Lo vedevo in piedi sulla Sixth Avenue con un’enorme custodia di nylon nero per uno strumento musicale, in attesa che un’auto lo passasse a prendere. Poi ci siamo ritrovati per caso a un vernissage davanti a un basketball painting di David Hammons…il suo sorriso e il suo commento «non è meraviglioso?» restano indimenticabili.

Ho cominciato a esplorare le composizioni con lavatura d’inchiostro intorno al 2004. I primi acquerelli di 10×14 pollici li ho realizzati nel mio capanno sul Round Lake di Rhineback da cui prendevo l’acqua.

Catalogo con testi di Evan Douglis, Steven Holl, Fulvio Irace.

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