La Parigi-Rouen è la prima gara automobilistica della storia

Il trattore a vapore De Dion Bouton vince il primo premio

Il 22 luglio 1894 sul percorso Parigi-Rouen in Francia avviene la prima vera gara automobilistica della storia.

Ad un 1891 relativamente denso di eventi incentrati sui veicoli automobili, seguì un 1892 durante il quale non si ebbero notizie di manifestazioni motoristiche. Anche il 1893 passò tranquillo sino al 19 dicembre, quando a Parigi, sul Petit Journal, apparve una notizia che destò l’interesse dei lettori: venne preannunciata l’intenzione di organizzare, nel 1894, un grande “concorso per vetture senza cavalli“. Tenuto conto che questi nuovi mezzi, denominati locomobili, parevano destinati a soppiantare i cavalli, lo scopo del concorso era palesemente quello di incentivarne il progresso.

Il regolamento, pubblicato nel numero successivo del giornale, elencava dieci regole, di cui le più significative erano:

  • il veicolo vincitore del primo premio, che sarebbe stato deciso da una giuria in base alla alla sua aderenza a requisiti quali non pericolosità, maneggevolezza e costare il meno possibile nell’impiego su strada
  • Per essere ammessi al concorso occorre sottoporsi ad una prova preliminare durante la quale il concorrente dovrà riuscire a percorrere una cinquantina di chilometri in non più di quattro ore
  • Al concorso sono ammessi veicoli di ogni nazionalità purché azionati da sistemi propulsivi meccanici, cioè in grado di muoversi autonomamente

Il montepremi annunciato ammontava a 10.000 franchi-oro: oltre al primo premio di 5.000 franchi, ne erano previsti altri quattro (messi in palio dal mecenate signor Marinoni, proprietario del giornale) rispettivamente di 2.000, 1.500, 1.000 e 500 franchi-oro. Stando alla quantità di iscrizioni che pervennero al Petit Journal, non si poteva negare il successo dell’iniziativa: alla data del 30 aprile 1894 (termine ultimo utile per iscriversi) risultarono iscritti ben 102 concorrenti. In realtà questo numero sbalorditivo ed inaspettato doveva essere ridimensionato, nel senso che una buona parte dei concorrenti dichiarò, sulla scheda di iscrizione, sistemi di propulsione quasi certamente esistenti soltanto nella loro fervida fantasia. Erano una trentina le iscrizioni che suonavano tanto sensazionalistiche quanto improponibili. Molto più seriamente dovevano invece essere considerate le restanti 72 iscrizioni, che riguardano 37 veicoli a petrolio (quindi con motore endotermico), 30 veicoli a vapore, 3 veicoli elettrici o semi-elettrici, mentre i rimanenti due erano definiti a petrolio oppure a gas in un caso e a vapore od aria compressa oppure gas nell’altro.

Il concorso – per il quale si scelse il percorso Parigi-Mantes-Rouen di 126 chilometri – venne originariamente indetto per il primo giugno, poi fu rimandato al 7 giugno per consentire al patron Marinoni di essere presente: all’approssimarsi della data prevista, però, gran parte dei concorrenti non aveva ancora i veicoli pronti per la gara, per cui la manifestazione slittò ulteriormente al 22 luglio. Malgrado il ritardo, il solo veicolo italiano iscritto – il triciclo elettrico costruito a Castelnuovo di Garfagnana nello stabilimento tessile del conte Giuseppe Carli non venne spedito in tempo utile e non poté partecipare. Alla fine su 102 iscritte, solo 21 macchine si qualificarono per partecipare al concorso. Durante i tre giorni delle prove preliminari le condizioni meteorologiche si mantennero costantemente buone ed anche la domenica 22 fu caratterizzata dalla stessa favorevole situazione atmosferica.

I primi premi assegnati furono:

  • primo premio (franchi-oro 5.000) a pari merito a Panhard & Levassor di Ivry (Seine) e a Peugeot (Les Fils de Peugeot Frères) di Valentigny (Doubs).
  • secondo premio (franchi-oro 2.000) a De Dion-Bouton & Cie per il loro interessante trattore a vapore che tira una carrozza come un cavallo e sviluppa, mediante un potente motore, una velocità assolutamente senza confronti, in particolare in salita;
  • terzo premio (franchi-oro 1.000) assegnato a pari merito a Vacheron di Phades (Ardennes) e a Le Brun di Rouen, per i loro veicoli dotati di motore Daimler;
  • quinto premio (franchi-oro 500) ad Emile Roger; premio di consolazione (franchi-oro 500, offerti dal sig. Dupuy) assegnato a J. Scotte;

Commentando i risultati tecnici e pratici della Parigi-Rouen, il redattore di una rivista parigina scrisse: “senza realizzare ancora il sogno del turista o dell’uomo d’affari, la vettura a benzina è ormai entrata nell’uso pratico: gli apparecchi si perfezionano ogni giorno di più grazie alle lezioni dell’esperienza, gli inconvenienti si riducono o spariscono, i meccanismi si semplificano, ed essa raggiungerà ben presto la perfezione di cui è suscettibile“.

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