Dal 13 luglio è in libreria “Pellico, turista per forza”, il nuovo volume della collana Umano/troppo/umano – edito da Kellermann Editore – che, a 200 anni dall’arresto di Silvio Pellico, ne ricostruisce il lungo viaggio nelle carceri di mezza Europa. All’interno del libro Sergio Tazzer – giornalista e scrittore – ripercorre le vicende di Silvio Pellico, accompagnando il lettore alla scoperta di una tappa vitale ed emozionante della narrazione risorgimentale dell’Italia.
Il libro presenta i fatti salienti che hanno segnato la vita di Pellico. Nel 1822 a Venezia venne condannato a morte, e poi graziato dall’imperatore d’Austria Francesco I. L’anno precedente, accusato di cospirare contro l’autorità imperial-regia e di far parte di una società segreta, fu arrestato a Milano e rinchiuso nel carcere dell’ex convento di Santa Margherita. Lì iniziò il suo lungo viaggio, come “turista per forza”, che lo portò a Venezia, nella prigione dei Piombi e poi in quella dell’Isola di San Michele, ed infine a Brno (allora Brünn), in una cella dello Spielberg.
Il volume racconta il lungo e penoso percorso di Pellico, in catene, dalla Lombardia al Veneto, dalla Patria del Friuli alla Carniola; e poi la Stiria, la Bassa Austria, la capitale imperiale Vienna, la Moravia. Pellico narrò con pietoso distacco la sua avventura nell’allora best-seller Le mie prigioni, il quale – convenne il cancelliere Metternich – fece più male all’Austria di una battaglia perduta.