Un programma che costeggia il teatro, dove il solista del concerto non è uno strumentista ma un cantante in veste di attore: Peppe Servillo, che riassume in sé tutte le parti del Borghese gentiluomo di Molière. Debutto giovedì 4 aprile al Teatro Verdi e repliche per tutta la settimana a Figline Valdarno, Pisa, Piombino e Poggibonsi. Sempre con l’Orchestra della Toscana che produce il concerto.
Il frontman degli Avion Travel ha riscritto il testo con lo scopo di innestarlo nelle musiche di scena che Richard Strauss compose per la commedia secentesca nel 1912.
Il Borghese gentiluomo, una delle commedie di maggior successo di Molière è una satira sferzante dei nuovi ricchi che si atteggiano a gran signori con risultati ridicoli, ma è pure una critica dell’etichetta in uso alla corte di Luigi XIV. Del testo sacro del teatro classico, Peppe Servillo ha fatto una personale riduzione, privilegiando le partiture e scegliendo per sé il ruolo di trait d’union di voce narrante, di alcuni personaggi comprimari e del protagonista.
Nell’interscambio tra parola e musica viene fuori un racconto fatto di allusioni colte, supportato da una musica che, non a caso, appare divertita e sa giocare con le citazioni, da Verdi a Wagner, alle turcherie di maniera. Attraverso i ritmi di danza, cesellati con grazia, traspare l’aspirazione del protagonista a un ideale fatto di eleganza.
Sul podio Tito Ceccherini sostituisce il francese Maxime Pascal, inizialmente annunciato e costretto a rinunciare alla produzione per problemi di salute. Tocca al direttore milanese interpretare la Musica per archi, celesta e percussioni dell’ungherese Béla Bartók (1936) che sviluppa il principio della spazialità del suono attraverso la disposizione ‘stereofonica’ di una doppia orchestra d’archi, con i restanti strumenti collocati al centro. Pagina di acceso sperimentalismo sonoro e di assoluta perfezione, la Musica per archi, percussioni e celesta è una delle vette del suo catalogo.
Direttore fra i più colti e profondi della sua generazione, Tito Ceccherini è apprezzato per la lucidità delle sue interpretazioni e per la spiccata versatilità del suo approccio al repertorio. Acclamato interprete del repertorio moderno, ha approfondito l’opera dei classici del ‘900: da Bartók, Debussy e Ravel, a Schönberg, Webern, Ligeti.
Borghese gentiluomo
Firenze, Teatro Verdi | giovedì 4 aprile ore 21
Figline Valdarno, Teatro Garibaldi | sabato 6 aprile 2019 ore 21
Piombino, Teatro Metropolitan | lunedì 8 aprile 2019 ore 21
Pisa, Teatro Verdi | martedì 9 aprile 2019 ore 21
Poggibonsi, Teatro Politeama | mercoledì 10 aprile 2019 ore 21