In commissione Sviluppo economico presieduta da Ilaria Bugetti (Pd) ascoltato l’assessore all’economia: “L’innovazione non ha i caratteri dell’uso spinto della tecnologia avanzata”; Bugetti: “Occorrono strumenti flessibili, calati nella realtà perchè non tutte le zone della Toscana sono uguali”
Applicare la tecnologia avanzata all’industria manifatturiera tradizionale, trasferire l’innovazione alle start up, aiutare le imprese all’accesso al credito, sostenere l’avvio all’internazionalizzazione. Queste alcune delle necessità che sono state evidenziate dall’assessore Leonardo Marras ascoltato ieri pomeriggio in commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd) per fare il punto sul piano regionale di sviluppo.
Marras ha spiegato che parlare di sviluppo intercetta tanti argomenti, e non solo riferibili direttamente al sostegno alle imprese, ma che riguardano anche molti altri aspetti come ad esempio il tema energetico, la semplificazione, la connettività e digitalizzazione della pubblica amministrazione per facilitare il rapporto e le condizioni di contesto in cui si muovono i sistemi produttivi.
La nostra è una regione manifatturiera tradizionale – ha detto Marras – dove l’innovazione esiste ma è legata allo stile e alla capacità di innovare nella tradizione e non ha i caratteri dell’uso spinto della tecnologia avanzata”. Qui abbiamo il primo punto di difficoltà e la necessità di mettere in moto la strategia regionale perché “nonostante ci sia una cultura della conoscenza avanzata – afferma – la produzione di ricerca di base non sempre si trasferisce al mondo dell’impresa che difficilmente si apre all’innovazione” e quindi, “occorre sostenere quei progetti di ricerca e sviluppo orientati al mercato, che abbiano cioè la capacità di offrire un esito spendibile ed applicabile sul mercato”.
Secondo punto di difficoltà per Marras, è che “la struttura demografica è in là con l’età e questa condizione si riversa nella guida delle imprese”, quindi “il tema delle start up innovative da noi non è presente, c’è la difficoltà a recepire e trasferire l’innovazione”.
Altri punti toccati nella relazione dell’assessore sono quello della transizione ecologica nel contesto di uso dell’ambiente digitale in modo profondo a qualsiasi livello delle imprese e dei cittadini; dell’importanza degli incentivi volti a garantire la diffusione delle tecnologie avanzate anche negli ambiti più tradizionali; il sostegno all’avvio verso l’internazionalizzazione delle imprese e dei flussi dalla Toscana. Su quest’ultimo punto Marras ha ricordato che si tratta di uno degli “spazi più significativi in quanto l’export ha molto sostenuto l’economia toscana” e il nostro “sistema produttivo ha una grande vocazione internazionale”. Un altro aspetto tra i più rilevanti è l’accesso al credito, cioè “la capacità di confrontarsi con i sistema bancario”, particolarmente difficoltoso per le piccole imprese.
“E’ nostra intenzione, attivare per tutto questo mondo di attività regionale e di combinazione con i livelli nazionali per la sponda necessaria per l’ottenimento dell’effetto leva e di espansione dell’efficacia dei nostri strumenti, l’Agenzia per lo Sviluppo della Toscana”.
Infine, sul “turismo il programma prevede la promozione turistica, una misura che implementerà l’azione delle agenzie regionali, in particolare Toscana promozione turistica ma anche Fondazione sistema toscana per il digitale con particolare attenzione al portale e poi, c’è la necessità di revisione della legge del turismo per ridefinire la governance pubblica” e “per organizzare la gestione dei dati” e “definire l’impegno della regione verso le professioni turistiche con attenzione al sistema delle imprese turistiche”.
“L’inquadratura della Regione nel proprio contesto economico, nel dove si sta andando – ha detto la presidente Bugetti – ci aiuta ad allinearsi e a scegliere le misure migliori su cui concentrarsi nell’indirizzo da dare alla Giunta”. “C’è già un lavoro concreto sul sostegno al comparto produttivo della regione” e “abbiamo capito quali sono le fragilità e i punti di forza ma sicuramente la fase che stiamo vivendo ci impone di avere strumenti flessibili, calati nella realtà perché non tutte le zone della Toscana sono uguali e abbiamo necessità di capire nelle singole aree come declinare al meglio i nostri strumenti”
Anna Paris (Pd) ha ribadito “il punto dolente delle start up innovative legate troppo all’industria manifatturiera tradizionale” e ha apprezzato “l’idea di creare strumenti regionali di supporto per aiutare le imprese ad accedere a quelli messi in campo dal Governo”. Elisa Tozzi (gruppo misto-Toscana domani) ha evidenziato come il “mondo dell’artigianato si senta marginalizzato dalle azioni mosse in questi anni” e ha chiesto come si possa “intervenire sul tema della successione generazionale delle imprese”, “sulle start up giovanili”. Sul tema della mancanza di formazione tecnica in alcuni settori, Elena Meini (Lega) ha chiesto all’assessore se avessi individuato qualche settore in cui non ci sia continuità tra Its (istituti tecnologici superiori) e le richieste delle associazioni di categoria”. “Sulla semplificazione e la sburocratizzazione – aggiunge – arrivano segnalazioni sulla difficoltà di accesso ai bandi” e “lo stesso sulla digitalizzazione d’impresa per le piccolissime imprese”.