Torna a Firenze sabato 29 febbraio al Teatro Niccolini lo spettacolo di teatro danza Pinocchio, in occasione della mostra Enigma Pinocchio – da Giacometti a LaChapelle, in corso fino al 22 marzo a Villa Bardini.
Lo spettacolo è fissato alle 17 e replicherà alle 21. In scena otto sono i danzatori : Isabella Giustina, che incarna Pinocchio, affiancata da Leonardo Diana, Lorenzo Di Rocco, Stefania Menestrina, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Françoise Parlanti, Jennifer Rosati. Lo spettacolo conta sulla presenza straordinaria del grande interprete Virginio Gazzolo che apre lospettacolo erecita testi da Collodi, Kleist, Rilke, Hugo, Baudelaire, Meyerhold.
Firma la coreografia Patrizia de Bari, la drammaturgia è curata da Tuccio Guicciardini, i video creati da Andrea Montagnani , i costumi disegnati da Santi Rinciari.
Riproporre un Pinocchio in danza, uno dei personaggi più conosciuti al mondo, non è mai banale. Il celeberrimo burattino di legno è stato protagonista di innumerevoli letture sceniche, dal teatro alla danza, dal musical al cinema, con più o meno fortuna, con più o meno correttezze drammaturgiche, con più o meno rispetto per il fantastico e controverso personaggio collodiano; ma è proprio questa facoltà camaleontica che ha contribuito a costruire il suo indiscusso successo. Sezionato, ridotto, stravolto, rivolto, Pinocchio riesce sempre, da buona “birba”, a mantenere la sua coerenza, il suo impertinente sguardo di burattino, il suo buon nome.
Grazie a questa sua generosità interpretativa anche questo lavoro vuole far rivivere il suo mondo ma con una distinta direzione immaginifica e simbolica. Nello spettacolo Pinocchio prende forma, si modella sulle necessità espressive contemporanee, il ceppo di legno prende vita per raccontarsi sotto una luce ancora diversa.
Il lavoro che è frutto del percorso di una collaborazione artistica tra Compagnia Opus Ballet, diretta da Rosanna Brocanello, e Compagnia Giardino Chiuso, diretta da Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini. Lo spettacolo è realizzato in coproduzione con Versiliadanza e Fondazione Fabbrica Europa, ed in collaborazione con Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino e NCA Small Theatre, Yerevan, con sostegno di Mibac e Regione Toscana e Comune di Firenze. La ripresa fiorentina è un evento realizzato con il contributo di Fondazione Cr Firenze, in collaborazione con Villa Bardini. Si ringrazia per la collaborazione Fondazione Teatro della Toscana.
«Le parole di Kleist che aprono lo spettacolo recitate da Virginio Gazzolo, dal “Trattato delle marionette” ci danno l’opportunità di situare immediatamente il nostro Pinocchio in una lettura intuitivamente riconoscibile – osserva Tuccio Guicciardini, autore della drammaturgia – La marionetta si colloca tra il divino e il terreno, ricreando continuamente quella fase irripetibile che viene spesso coniugata con l’opera d’arte, la stessa condizione soprasensibile dell’artista, che percepisce la realtà quotidiana con alti punti di vista, libero, per quanto possibile, da retaggi sociali e umani, nella condizione di un “quasi” semidio».
Un legno magico, quindi, misteriosamente e consapevolmente apparso nella bottega di Mastro Ciliegia pronto per una nascita meravigliosa, intricante e fantastica di un personaggio che trascende inequivocabilmente dal quotidiano umano e immediatamente pronto per una fuga verso la scoperta e la ingenua curiosità di far parte del mondo terreno.
Sincero e dispettoso verso l’umanità e il mondo, Pinocchio, qui è il riflesso dell’artista, scruta curioso e pieno di aspettative tutto quello che accade intorno a lui. Ma tutte le sue disavventure e la sua voglia di libertà lo porteranno, suo malgrado, ad assoggettarsi completamente al mondo terreno, scegliendo di diventare di carne e ossa e accettando l’anonimato della massificazione, praticamente annientando la sua parte “divina” in favore di quella umana.
Le scene si susseguono senza tregua, vorticosamente in viaggi fantastici e perigliosi, alla scoperta delle sensazioni, degli affetti, della giustizia, dell’incerto, dell’amicizia, del tradimento, del divertimento, delle lacrime, della povertà, dell’onestà.
Lo spettacolo incrocia diversi linguaggi teatrali. Danza, parola, video, musica si equilibrano nella messa in scena trasportando lo spettatore in un mondo coinvolgente e magico, in una dimensione sospesa. Il movimento aiuta, pur rimanendo fedelmente nelle righe dell’opera di Carlo Lorenzini, la creazione di scene immaginifiche e surreali, sintetizzandone i capitoli più significativi.
La parola agisce da collante drammaturgico essenziale, mentre i video e le scenografie amplificano lo spazio scenico sovradimensionando, scardinando le proporzioni della realtà, come d’altronde è il mondo che appartiene a Pinocchio. La musica è in dialogo con il movimento in una sorta di contrasto/armonia senza soluzione di continuità.
PINOCCHIO
Informazioni 055351599 – prevendite Circuito Box Office Toscana www.ticketone.it – Costo biglietti 12 euro intero e 10 euro ridotto.