Lo afferma il presidente della Giunta Eugenio Giani in commissione Bilancio del Consiglio regionale. “Nel futuro penso ad una struttura tutta toscana. Ad oggi non ci sono le condizioni di bilancio per procedere. Possiamo invece pensare ad una formazione locale con altri soggetti”
Il profilo di esclusività per la formazione affidato alla fondazione scuola interregionale di polizia locale di Modena “sarà rimosso”. Sarà quindi possibile organizzare corsi, direttamente in Toscana, con altri soggetti. Lo rende noto il presidente della Regione Eugenio Giani intervenendo in commissione Bilancio guidata da Giacomo Bugliani (Pd).
L’intervento del governatore cambia le carte in tavola e stempera i toni che si erano alzati alla lettura della prima stesura del disegno di legge in cui “erroneamente” ha spiegato ancora Giani, era scritto “recesso” dalla scuola di Modena.
“A legislazione vigente la formazione è di esclusiva competenza della fondazione con sede in Emilia a cui versiamo un contributo. Dotarsi di una scuola regionale comporta uno sforzo sul bilancio oggi non possibile ma lo faremo. Oggi, a differenza del periodo di piena pandemia, non sento l’urgenza di una polizia regionale ma credo dovremo andare in questa direzione. Non siamo ancora pronti per il recesso ma possiamo eliminare il carattere di esclusività” spiega ancora Giani.
Sulla genesi della prima proposta di legge, che recava appunto disposizioni per il recesso da Modena il governatore, rispondendo alla vicepresidente della Commissione Elisa Tozzi (gruppo misto – Toscana Domani), Giani chiarisce di aver avuto una “serie di riunioni” da cui emergeva chiara la volontà di una scuola regionale “non in sovrapposizione a quella interregionale di Modena”. Parallelamente è emersa la necessità di “legare di più i corpi che si occupano di sicurezza” ha aggiunto.