Come Netflix, Facebook e Amazon, anche Pornhub e YouPorn rallentano i loro streaming, per ora su richiesta della Francia. Lo hanno comunicato in questi giorni, vista la crescita del traffico e il consumo di banda da parte di coloro che, prima in Italia e poi in larga parte d’Europa, sono costretti a rimanere a casa. Intanto, gli italiani, seguiti dopo qualche giorno dai russi, hanno messo a segno il maggiore incremento di accessi alla piattaforma pornografica in streaming, trainati in larga parte dell’utenza femminile. Ma vediamo i dai, analizzati e riassunti dagli statistici di Pornhub. E dire che nel frattempo gira una delle tante petizioni – sulla piattaforma Change, che accoglie di tutto – per chiudere niente meno che Pornhub.
L’Italia è stato il primo Paese a far rispettare le quarantene e il traffico sul portale porno più noto ha cominciato dd aumentare molto prima che negli altri Paesi. Il 12 marzo, il servizio Premium gratuito è stato offerto per la prima volta ai visitatori italiani, il che ha comportato un aumento di un giorno del 57% rispetto ai normali livelli di traffico. L’aumento si è poi assestato intorno al 2%/30% in base ai giorni, come da tabella qui sotto.
L’offerta Premium gratuita è stata successivamente estesa a Francia e Spagna il 17 marzo, con un aumento rispettivamente del 38,2% e del 61,3%. Il traffico in tutti e tre i paesi europei è rimasto molto più elevato nella settimana successiva, indicando che le persone stavano davvero guardando più porno per passare il tempo.
L’Italia è al primo posto per incremento, pur generalizzato, di pubblico femminile sulla piattaforma pornografica. E c’è anche da dire che gli uomini amanti del genere già non mancavano e appaiono pure in crescita.
Scuole chiuse e lavoro a ritmi ridotti, o da casa, dove spesso siamo anche più produttivi e rapidi, ci mettono del resto del loro.
Quando osserviamo i dati demografici dell’età, per esempio, possiamo vedere che i millennial (dai 18 ai 34 anni) hanno molte più probabilità di visitare Pornhub nelle prime ore del mattino rispetto a quanto avrebbero fatto prima dell’inizio delle quarantene. Il traffico di visitatori di età superiore ai 35 anni è sceso fino al 31% in meno della media alle 5 del mattino prima di partire