La Polizia Municipale ha chiuso con sigilli a Tavola un albergo che operava in assenza di titoli amministrativi, perché mai presentati in Comune.
Si tratta di una struttura ricettiva composta da otto camere disposte su due immobili, con una unica reception, condotta da una cittadina orientale di circa 50 anni, titolare del contratto di affitto degli immobili, mai presente durante i sopralluoghi. La stessa donna, che si negava per le contestazioni, è stata rintracciata personalmente per le necessarie notifiche dopo complesse ricerche sul territorio da parte degli agenti dell’ufficio di Polizia Commerciale.
L’attività ricettiva, nonostante fosse irregolare, si presentava al pubblico con una insegna di affittacamere ben visibile dalla strada. Gli accertamenti della Municipale erano iniziati nell’estate 2023 quando, durante un ordinario controllo amministrativo era emersa la presenza di una nuova attività priva del titolo ad operare come struttura ricettiva.
Oltre alla contestazione della sanzione di 2 mila euro era stato quindi avviato il procedimento amministrativo con invito alla conformazione della struttura e contestuale sospensione. Alla scadenza dei termini, non avendo ricevuto alcuna notizia dall’impresa, il Comune ha emesso un’ordinanza di chiusura immediata che è stata disattesa dalla proprietà e per questo sanzionata dagli agenti della Municipale.
In ultimo era stata emessa la diffida ad ottemperare all’ordinanza con ordine di chiusura con apposizione di sigilli, anche quest’ultima ignorata, come accertato nell’ultimo sopralluogo della Polizia Commerciale.
Durante le operazioni di accertamento due delle camere erano utilizzate da ospiti che hanno dovuto immediatamente lasciare i locali per consentire l’esecuzione della chiusura coattiva. Dagli accertamenti eseguiti è emerso che la cessione delle stanze era fatta con pagamento in contanti per importi dai 50 ai 60 euro a notte: naturalmente non era presente sul posto alcuna documentazione fiscale e contabile.