Importante operazione della squadra mobile di Prato. Gli uomini dell’antidroga hanno arrestato due pusher di nazionalità marocchina, sequestrando ben 750 grammi di cocaina e oltre 75mila euro in contanti.
L’operazione si colloca nell’ambito della quotidiana attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti, verso la quale la Questura di Prato da sempre dedica particolare attenzione in chiave di prevenzione e repressione, sia attraverso l’opera delle donne e degli uomini della sezione antidroga della squadra mobile, che attraverso i servizi disimpegnati dagli equipaggi delle volanti.
In particolare, in questo periodo anomalo sotto l’aspetto delle mobilità e delle relazioni interpersonali, l’attività degli investigatori si è concentrata sulla verifica di eventuali differenti modalità delinquenziali quali effetti indiretti del lockdown.
Da qui, il «vivo apprezzamento» del questore Giuseppe Cannizzaro per l’operazione portata a termine dalla squadra mobile e per il lavoro quotidiano svolto da tutti gli equipaggi impegnati sulle strade della provincia pratese.
I fatti, intanto, sono presto riassunti. Dopo una serie di pedinamenti, avviati circa due settimane fa, sono finiti in manette e poi agli arresti domiciliari, per il reato di detenzione di droga ai fini di spaccio, due cittadini marocchini, di 26 e 28 anni, regolari e incensurati, residenti nei comuni di Pistoia e di Montemurlo.
Uno dei due rei è stato tratto in arresto anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, poiché, a seguito di un servizio di osservazione disimpegnato in parte con modalità appiedata, in parte a bordo auto, disimpegnato nel territorio di Quarrata, gli operatori della squadra mobile si sono visti costretti ad intervenire per fermare l’auto di uno degli spacciatori, il quale aveva cercato di darsi alla fuga dopo che gli era stato intimato di fermarsi ed in seguito posto resistenza, in breve tempo vinta dagli operatori, dopo essere stato fermato.
Effettivamente, nella vettura condotta dal soggetto venivano rinvenuti degli involucri contenenti alcuni grammi di sostanza stupefacente tipo cocaina, che comportavano l’allargamento della perquisizione nella sua abitazione, dove venivano rinvenuti e sequestrati 5500 € in contanti. L’immediata attività successiva alla perquisizione portava all’individuazione di numerosi clienti dello spacciatore, dai quali emergeva che l’uomo portasse avanti l’attività da circa un anno.
Il prosieguo delle indagini portava all’arresto del correo, come detto anch’egli marocchino, con il quale il primo arrestato risultava essersi incontrato diverse volte, come emerso dall’attività di osservazione e pedinamento.
Il secondo arrestato risulta proprietario di una carrozzeria sita nel Comune di Montemurlo; l’immediata perquisizione del luogo di lavoro portava al rinvenimento di 263 dosi di cocaina, già pronte per lo smercio, più un quantitativo di circa un etto della stessa sostanza, ancora da confezionare.
Successivamente gli operatori procedevano alla perquisizione della sua abitazione ed in questa circostanza veniva rinvenuto, occultato nel sottotetto, circa mezzo chilo di cocaina, oltre più di 72.000 euro in contanti.
I due spacciatori venivano quindi tradotti presso la locale Casa Circondariale, in attesa della convalida dell’atto, avvenuta nell’odierna mattinata.
Complessivamente la cocaina sequestrata ammonta a circa 750 grammi, il contante verosimile provento dell’attività illecita a quasi 80.00 euro.
Nell’odierna mattinata, le Procure della Repubblica di Prato e Pistoia hanno convalidato gli arresti di entrambe i soggetti, disponendone gli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.
«Le difficoltà operative incontrate e affrontate a seguito dell’attuale contesto che, pur con l’adozione delle ormai consolidate e metabolizzate accortezze di natura sanitaria, espone il personale delle forze di polizia ai rischi derivanti dalla fisiologica necessità di contatti ravvicinati con soggetti terzi ovvero all’impiego in scenari promiscui, per esempio come avvenuto nella “notte di San Silvestro” con l’identificazione in un locale pubblico di 120 giovani intenti nei “festeggiamenti”, dove le modalità intrinseche con le quali devono essere portati a corretto ed efficace compimento gli interventi di polizia rappresentano un sottinteso pericolo per la salute dei singoli operatori – commenta il questore di Prato, Giuseppe Cannizzaro – Le modalità con le quali sono state condotte le fasi conclusive della descritta operazione di polizia e l’ottimo risultato conseguito testimoniano lo spirito di abnegazione, l’entusiasmo e le capacità professionali che contraddistinguono le donne egli uomini della Polizia di Stato, anche in questi momenti di preoccupazione ed incertezza collettiva».