L’assessore Simone Mangani: “Un grande atto di generosità che è frutto di un incontro. Il donatore voleva dare un segno tangibile del suo legame con la città”
Acquistata dal Comune nel 1972 si trova in piazza San Marco dal 1974 È stato approvato dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessore alla Cultura e alla Cittadinanza Simone Mangani, il restauro dell’opera “Forma squadrata con taglio” di Henry Moore, collocata in piazza San Marco. Il restauro sarà possibile grazie ad una donazione destinata al Comune pari a 27.800 euro.
L’opera, considerata uno dei massimi esempi di scultura contemporanea presenti in Italia, si presenta con una forma esterna quadrata sospesa da un’apertura circolare di grandi dimensioni che fa da cornice, creando un collegamento tra scultura e paesaggio.
“Un grande atto di generosità che è frutto di un incontro – ha affermato l’assessore alla Cultura Simone Mangani -. Il donatore voleva dare un segno tangibile del suo legame con la città e ci ha chiesto un suggerimento. Noi abbiamo proposto Moore e non vi è stato bisogno di aggiungere altro. Lo ringraziamo per aver voluto sottolineare con il suo gesto il valore del nostro patrimonio culturale”.
Realizzata nel 1971 dell’artista inglese Henry Moore, uno dei maggiori precursori del modernismo inglese, fu acquistata dal Comune di Prato, grazie anche al sostegno di industriali locali, al termine di una sua mostra tenutasi a Firenze nel 1972, in occasione della quale più di 345.000 visitatori poterono ammirare le opere in mostra. L’opera fu poi allocata nel 1974 in piazza San Marco dove ancora oggi è presente a simboleggiare Prato “come città vocata alla contemporaneità”.
Essendo collocata all’aperto, in una piazza che è uno dei principali snodi della città, la scultura è costantemente sottoposta agli agenti atmosferici e inquinanti e questo comporta la necessità di intervenire periodicamente per monitorare lo “stato di salute” dell’opera.
A distanza di oltre dieci anni dall’ultimo intervento di ristrutturazione, risalente al 2012, considerati il valore dell’artista, dell’opera e l’importanza simbolica per la città di Prato, è stato quindi approvato il restauro.