cornice di un pomeriggio all’insegna di Tintori
La voce di Giulia Aiazzi e il sassofono di Giada Moretti conquistano
il pubblico. Commemorazione per l’anniversario dell’artista
Prato, 26 giugno 2023 – Un pomeriggio assolato, di un giugno finalmente esploso nei colori dell’estate, un palco verde, in mezzo a statue e piante di ogni genere, la voce di Giulia Aiazzi e il sassofono di Giada Moretti. Sono gli elementi che domenica 25 giugno hanno creato, come per magia, l’incanto di Musei in Scena alla Casa-Museo di Leonetto Tintori, di fronte a un pubblico numeroso e attento, accolto da Sergio La Porta, responsabile del museo.
Un appuntamento annullato in maggio per il maltempo e ripreso dalla rete Musei di Prato insieme al Teatro Metropopolare proprio nei giorni che precedono l’anniversario della morte di Leonetto Tintori, avvenuta il 2 luglio 2000. E prima dello spettacolo, con il pubblico riunito attorno all’Arca che conserva le ceneri dell’artista e della moglie, Giampiero Nigro, presidente del Laboratorio per affresco “Leonetto ed Elena Tintori”, ha voluto commemorare l’artista e l’uomo. “Leonetto è un uomo che ha dato una forte testimonianza di sé, come pittore e come restauratore, un’impronta che è rimasta impressa in chi l’ha conosciuto”, ha detto Nigro.
Le parole di Giulia, dolcemente sottolineate dalla musica, hanno ripercorso l’incontro con la casa che è stata per decenni la dimora di Leonetto e della moglie, e che oggi è appunto la Casa-Museo Tintori e la sede del laboratorio di affresco. “Una piccola e modesta casa con la facciata ancora da intonacare, che se ne stava accovacciata in attesa della notte, con attorno la severa cornice dei cipressi. Non volevo credere che i cipressi fossero inclusi nell’acquisto, tanto erano belli”, raccontava Tintori. E poi i tanti restauri, a Prato, in Toscana e in giro per il mondo. L’alluvione di Firenze e i giorni disperati della lotta contro l’acqua e il fango e prima, durante la guerra, il Tabernacolo del Canto di Mercatale, dipinto da Filippino Lippi nel 1498 e distrutto da un bombardamento, ma restaurato da Tintori dopo averlo tenacemente raccolto e rimesso insieme, pezzo dopo pezzo, frammento dopo frammento.
Le domeniche “dal vivo” della Rete Musei di Prato, finanziate dalla Regione Toscana con il bando per i sistemi museali 2022 e realizzate con Teatro Metropopolare, proseguono con un altro recupero, quello dello spettacolo al Centro di Scienze Naturali, programmato per il prossimo settembre.
Moira Pierozzi | Giornalista | mob 3295833769 | moira.pierozzi@gmail.com
La voce di Giulia Aiazzi e il sassofono di Giada Moretti conquistano
il pubblico. Commemorazione per l’anniversario dell’artista
Prato, 26 giugno 2023 – Un pomeriggio assolato, di un giugno finalmente esploso nei colori dell’estate, un palco verde, in mezzo a statue e piante di ogni genere, la voce di Giulia Aiazzi e il sassofono di Giada Moretti. Sono gli elementi che domenica 25 giugno hanno creato, come per magia, l’incanto di Musei in Scena alla Casa-Museo di Leonetto Tintori, di fronte a un pubblico numeroso e attento, accolto da Sergio La Porta, responsabile del museo.
Un appuntamento annullato in maggio per il maltempo e ripreso dalla rete Musei di Prato insieme al Teatro Metropopolare proprio nei giorni che precedono l’anniversario della morte di Leonetto Tintori, avvenuta il 2 luglio 2000. E prima dello spettacolo, con il pubblico riunito attorno all’Arca che conserva le ceneri dell’artista e della moglie, Giampiero Nigro, presidente del Laboratorio per affresco “Leonetto ed Elena Tintori”, ha voluto commemorare l’artista e l’uomo. “Leonetto è un uomo che ha dato una forte testimonianza di sé, come pittore e come restauratore, un’impronta che è rimasta impressa in chi l’ha conosciuto”, ha detto Nigro.
Le parole di Giulia, dolcemente sottolineate dalla musica, hanno ripercorso l’incontro con la casa che è stata per decenni la dimora di Leonetto e della moglie, e che oggi è appunto la Casa-Museo Tintori e la sede del laboratorio di affresco. “Una piccola e modesta casa con la facciata ancora da intonacare, che se ne stava accovacciata in attesa della notte, con attorno la severa cornice dei cipressi. Non volevo credere che i cipressi fossero inclusi nell’acquisto, tanto erano belli”, raccontava Tintori. E poi i tanti restauri, a Prato, in Toscana e in giro per il mondo. L’alluvione di Firenze e i giorni disperati della lotta contro l’acqua e il fango e prima, durante la guerra, il Tabernacolo del Canto di Mercatale, dipinto da Filippino Lippi nel 1498 e distrutto da un bombardamento, ma restaurato da Tintori dopo averlo tenacemente raccolto e rimesso insieme, pezzo dopo pezzo, frammento dopo frammento.
Le domeniche “dal vivo” della Rete Musei di Prato, finanziate dalla Regione Toscana con il bando per i sistemi museali 2022 e realizzate con Teatro Metropopolare, proseguono con un altro recupero, quello dello spettacolo al Centro di Scienze Naturali, programmato per il prossimo settembre.
Moira Pierozzi | Giornalista