Negli ultimi giorni l’aviazione militare turca ha bombardato incessantemente il nord-est della Siria, colpendo soprattutto obiettivi civili, fra cui un ospedale della città di Kobane, simbolo dal 2014 della resistenza del popolo curdo all’avanzata dello stato islamico di Daesh.
Oltre alle incursioni aeree, il sultano turco Erdogan minaccia l’ennesima invasione terrestre, dopo le tre operazioni che dal 2016 al 2019 hanno portato all’occupazione turco-jihadista della città di Afrin, ai danni del progetto di confederalismo democratico del Rojava.
Come Comitato25aprile nella serata di ieri, mercoledì 23 novembre, anche da Prato abbiamo voluto manifestare la solidarietà alle popolazioni del nord-est della Siria, colpite dai bombardamenti del governo fascista di Erdogan.
Analogamente a quanto fatto a pochi giorni dell’aggressione russa all’Ucraina, continuiamo a denunciare l’espansionismo militare ai danni dell’autodeterminazione dei popoli.Da parte dei governi europei e delle istituzioni italiane il silenzio sull’aggressione di Erdogan al popolo curdo rappresenta un’ipocrisia vergognosa e rasenta la complicità.Lo stesso governo Meloni respinge profughi di guerre che, come i suoi predecessori, contribuisce ad alimentare, continuando la vendita di armi e gli accordi proprio con quei dittatori, come Erdogan in Turchia, o Al Sisi in Egitto.
Nel 2019 il Consiglio comunale di Prato ha votato all’unanimità la nostra proposta di Patti d’Amicizia con le Municipalità del Rojava, fra cui la città di Kobane, che oggi sono sotto attacco.Pertanto ci rivolgiamo anche all’amministrazione cittadina, per chiedere che vengano attuati quei patti, facendo pressione politica a tutti i livelli istituzionali per la tutela del confederalismo democratico; e sviluppando progetti concreti di solidarietà internazionale.Dopo l’iniziativa di ieri è stato chiesto al Consiglio Comunale e alla Giunta un incontro con alcuni referenti del Coordinamento toscano per il Kurdistan.