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Premio letterario Ceppo: Ljudmyla Djadcenko, il nostro popolo sta difendendo la libertà

Venerdì 24 febbraio, a un anno dall’inizio del conflitto, si terrà a palazzo del Pegaso la cerimonia, con la lecturae della giovane poetessa ucraina. E stanotte la facciata della sede del Consiglio regionale della Toscana si illuminerà di giallo e azzurro. Il presidente Antonio Mazzeo: “Continueremo a tenere accesi i riflettori su questa tragedia”

 “Sono felice di essere qui e ringrazio chi difende la parola. La libertà è il motivo per cui il nostro popolo si trova in guerra. Mi commuove il vostro supporto. Quando sei in mezzo a un conflitto, sapere che c’è qualcuno che ti sostiene e si ricorda di te è un grande aiuto”. Così la giovane poetessa Ucraina Ljudmyla Djadčenko, vincitrice della 67a edizione del Premio Ceppo Internazionale Poesia ‘Piero Bigongiari’, filologa e vicepresidente dell’Associazione degli scrittori del suo Paese, che domani, venerdì 24 alle 16, a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, terrà a palazzo del Pegaso la lecturae ‘La poesia dovrebbe iniziare il giorno in cui si nasce e non finire il giorno in cui si muore’, a cui parteciperanno oltre 80 ragazzi dei licei Galileo e Capponi-Machiavelli di Firenze. A portare i saluti saranno la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi e il presidente della regione Toscana Eugenio Giani. Nell’occasione le sarà consegnato il premio e sarà presentata la sua antologia con testo a fronte ‘La fobia dei numeri’ (Interno Poesia, 2023).

“La guerra è sempre presenta nelle nostre vite – ha commentato la Djadčenko durante la conferenza stampa con i giornalisti che si è tenuta a palazzo del Pegaso –. Provo nostalgia dei giorni in cui tutti i miei amici erano vivi e c’erano luce e acqua. Quando scrivo una poesia adesso piango, ma mi accorgo che l’anima è capace di vedere la bellezza in mezzo all’oscurità e al dolore e nella mia arte voglio parlare di essa”.

Il premio Internazionale Ceppo, primo riconoscimento italiano dedicato al racconto e alla poesia, diretto da Paolo Fabrizio Iacuzzi, è tra le iniziative promosse e finanziate dal Consiglio regionale nell’ambito della Festa della Toscana. E sempre il Consiglio regionale, per ricordare l’anniversario del conflitto, stanotte illuminerà la facciata di palazzo del Pegaso di giallo e di blu

“Sono orgoglioso e felice di poter ospitare questo premio in Consiglio regionale e che sia stato vinto da una giovane e brava poetessa ucraina. Con le sue parole è arrivata dritto al cuore e ci manda anche un messaggio di grande speranza – ha affermato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo -. Siamo purtroppo a un anno da una terribile guerra che ha segnato il cuore dell’Europa, che ha portato morti, feriti e devastazione, un conflitto che ha un oppressore, la Russia, e un oppresso, l’Ucraina, di fronte al quale la Toscana non si vuole girare dall’altra parte”.

“Vogliamo tenere accesi i riflettori su questa tragedia – ha continuato Mazzeo – Per questo stanotte illumineremo di giallo e di azzurro, i colori dell’Ucraina, la sede del nostro Consiglio regionale, in sostegno e vicinanza al popolo ucraino”.

Il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci ha sottolineato come “questo premio leghi la poesia, la pace e la giovane età della premiata”. “Abbiamo bisogno di recuperare una dimensione di pace in questa Europa – ha aggiunto – e occorre trovare le formule per arrivarci nel migliore dei modi. Esprimiamo dunque solidarietà e vicinanza al popolo ucraino che è stato aggredito e che si trova al centro di una guerra ingiustificabile”.

“Trovo che onorare una giovane poetessa sia un modo bellissimo di ricordare questo anniversario terribile – ha affermato la presidente della commissione Cultura, Cristina Giachi –. Spesso non riusciamo a impedire che i governanti facciano scelte scellerate. Ma quello che possiamo fare, e che possono fare intelligenze e cuori ispirati come quelli dei poeti e degli scrittori, è di non lasciare al male l’ultima parola. Abbiamo il dovere di sottolineare questo impegno, soprattutto quando una poetessa, come la Djadčenko, nata nel 1988, riesce con una poetica compiuta, ricca, molto raffinata, a dare la misura dell’abisso anche esistenziale in cui si può trovare un giovane in questo momento”.

“La poesia e l’arte in generale sono linguaggi universali che travalicano ogni confine e parlando di bellezza possono rappresentare un ponte di pace” è il commento di Federica Fratoni, membro dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa, intervenuta a Pistoia all’incontro con numerosi giovani lettori. Nel ringraziare l’operato dell’Accademia internazionale del Ceppo, Fratoni ha ribadito la necessità di “tenere alta l’attenzione sulla terribile guerra in Ucraina. Ritengo doveroso riflettere a fondo su un percorso di pace che tuttavia ancora non si intravede”. E sull’opera della poetessa ucraina: “Le sue parole sono toccanti e ci stimolano a ragionare su una quotidianità perduta che in tanti danno per scontata”.

Il presidente del premio Ceppo, Paolo Fabrizio Iacuzzi, ha ricordato come la giuria abbia da sempre scelto di premiare poeti che si distinguono per il loro impegno civile. “La poesia di Ljudmyla Djadčenko – ha poi affermato – ha come fondamento proprio l’idea dell’Ucraina come terra tra Oriente e Occidente, cuore della civiltà e della pace”. Iacuzzi ha inoltre sottolineato come il premio sia un progetto educativo che coinvolge studenti “non solo attraverso la lettura, ma anche facendoli scrivere: è in questo modo che si formano le coscienze”.

Oxana Polataitchouk, referente del Consolato onorario dell’Ucraina a Firenze, ha infine ribadito come “conoscere la poesia di un popolo è come conoscere la sua anima”. “Il nostro popolo vuole la libertà – ha aggiunto – e noi stiamo pagando un prezzo altissimo e un grande dolore per ottenerla. La Toscana è stata sempre al nostro fianco e per questo le siamo molto riconoscenti”

Presenti alla conferenza stampa che si è tenuta questa mattina in Consiglio regionale con Ljudmyla Djadčenko, anche i consiglieri Elena Rosignoli Fausto Merlotti.

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Ljudmyla Djadčenko è nata nel 1988 a Morynci, nell’Ucraina centrale. Nel 2012 si è laureata in filologia all’Università di Kiev, nel 2016 ha conseguito il dottorato (teoria della letteratura e comparatistica). Attualmente vive e opera nella capitale ucraina. Ha debuttato nelle riviste “Odnoklasnyk” (2007), “Molodyj žurnalist” (2006), nell’almanacco “Svjatyj Volodymyr” (2007). Al 2010 risale la prima raccolta matura: Dychannja metelykiv [Il respiro delle farfalle], uscita nella rivista “Sučasnist”. Suoi versi sono usciti nelle riviste ucraine “Kur’er Kryvbasu”, “Dyvoslovo”, “Šo”, “Epocha piskovyny”. Ha pubblicato le raccolte Plata za dostup [Pagamento per l’accesso] (2011), Kurka dlja turka [Il pollo per il turco] (2017). Suoi versi sono stati tradotti in diverse lingue. Ha partecipato a numerosi festival di poesia: Georgia, Turchia, Tunisia, Cipro, Colombia, India. Nel 2012 è stata insignita del Premio Oles’ Hončar (Ucraina – Germania). Dal 2011 è membro dell’Associazione degli scrittori ucraini, della quale è stata eletta vicepresidente nel 2017.

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