Benedizioni particolari a una ragazza di 19 anni che si credeva posseduta dal demonio. Tanto particolari, nel racconto della giovanissima fedele, da costare un’indagine per violenza sessuale a un sacerdote di Firenzuola, in Mugello. Don Emanuele Dondoli dovrà difendersi dalle accuse mosse nei suoi confronti dalla ragazza che ha sporto più di una denuncia contro di lui.
Accuse gravi, visto che il prete 58enne avrebbe approfittato delle fragilità della giovane e abusato di lei. I fatti risalgono a tutta la primavera dell’anno passato. La ragazza soffrirebbe di disturbi della personalità, per i quali un buon parroco l’avrebbe inviata da uno psicologo o da uno psichiatra, tanto più che in giovane età è meno difficile intraprendere un buon cammino di cure ma è anche più facile subire le conseguenze dei disturbi psicologici e psichiatrici.
Invece no. Secondo l’accusa, forte della convinzione della giovanissima fedele d’essere posseduta dal demonio, Don Emanuele Dondoli ha pensato di ricorrere a una serie di benedizioni che avrebbero, nell’insieme, risolto il malessere. E le avrebbe unite agli abusi sessuali, servendosi anche di un non meglio precisato unguento benedetto. Come spesso capita in questi casi, non mancheranno, se verranno considerate valide, le prove informatiche: le foto dei momenti intimi trascorsi dal prete con la ragazza.
Le indagini sono andate avanti per qualche tempo, condotte dalla polizia che ha perquisito il parroco, trovando appunto le immagini nel telefonino. Ora la magistratura ha messo la parola fine all’inchiesta e spetterà alla Procura della Repubblica di Firenze formulare le richieste nei confronti di Don Emanuele Dondoli. La stessa procura fiorentina ha sottoposto a perizia psichiatrica la giovane che è risultata affetta da un disturbo dipendente della personalità e da una sintomatologia ansiosa e depressiva. Elementi, questi, che le avrebbero impedito di opporsi alle richieste del prete.
Sorpresa viene espressa dalla diocesi di Firenze che non sapeva dell’indagine in corso né, pare, del comportamento del suo sacerdote. «La notizia in merito ai fatti gravissimi che vedono coinvolto un sacerdote della diocesi di Firenze, ha generato sorpresa, incredulità e amarezza nell’arcivescovo cardinale Giuseppe Betori, rimasto fino a oggi completamente all’oscuro non essendogli mai pervenuta alcuna informazione o segnalazione né dai soggetti coinvolti, né da altre fonti», si legge in una nota diffusa dalla diocesi.
Don Emanuele Dondoli rischia anche un processo religioso. «Mentre fin da ora esprime piena fiducia nella magistratura che dovrà giudicare sulla veridicità dei fatti, così come contestati dalla Procura della Repubblica, la diocesi di Firenze fa presente che verrà subito attivata la procedura canonica alla luce di quanto contestato al sacerdote – si legge ancora – Tale procedura prevede un’indagine previa per verificare il fondamento dell’accusa, se questa sarà confermata il caso sarà deferito alla Congregazione per la dottrina della fede competente in materia. Nel frattempo l’arcivescovo, se la gravità dei fatti riportati dalla stampa sarà confermata, verosimilmente sospenderà in via cautelare il sacerdote dal ministero. L’arcivescovo insieme al suo presbiterio esprime vicinanza alla giovane coinvolta e alla sua famiglia. Addolorati per la sofferenza provocata, rivolgono anche un pensiero alla comunità parrocchiale colpita da questa vicenda».