Il 27 luglio 1940 va in onda negli USA “A wild hare”(Caccia al coniglio), cortometraggio d’animazione della serie Merrie Melodies in cui appare per la prima volta Bugs Bunny.
Diretto da Tex Avery, prodotto dalla Leon Schlesinger Productions e distribuito dalla Warner Bros, il film ha una trama semplice, narra infatti di un cacciatore, Taddeo, il quale cerca di catturare un coniglio, il futuro Bugs Bunny, coniglio molto scaltro e abile, il quale continua a fuggire a Taddeo facendogli anche vari scherzi nel frattempo. Il film fu candidato all’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione, ma perse a favore di La via lattea, una produzione Metro Golden Meyer di Ising. Caccia al coniglio fu rieditato il 17 giugno 1944 con l’insegna “Blue Ribbon“, con alcune modifiche: il titolo originale venne cambiato in The Wild Hare, mentre la citazione della prematuramente scomparsa Carole Lombard fu ridoppiata con Barbara Stanwyck. Fu poi incluso integralmente (nella versione Blue Ribbon) in due documentari: Bugs Bunny Superstar (1975) e What’s Up, Doc? A Salute to Bugs Bunny (1990).
Vari registi della Leon Schlesinger Productions, a partire dal 1938, avevano diretto dei cartoni animati incentrati su un cacciatore che insegue un coniglio, con diversi approcci a entrambi i personaggi. Caccia al coniglio è però noto per essere il primo in cui appare il vero Bugs Bunny, così come per aver stabilito il classico aspetto del cacciatore Taddeo. Anche se gli animatori avrebbero continuato a sperimentare con il design di Taddeo per qualche altro anno, il suo look qui fu la base per il suo design finalizzato. Il design e il carattere di Bugs Bunny continueranno ad essere affinati negli anni successivi, ma l’aspetto generale, la voce e la personalità del personaggio vennero stabilite in questo cartone animato. Bugs non viene nominato in questo film, ma sarebbe stato chiamato così per la prima volta nel suo corto successivo, La lepre domestica (1941), diretto da Chuck Jones. Secondo Mel Blanc, il suo doppiatore americano, il suo accento è una miscela paritaria di quello del Bronx e di quello di Brooklyn. In Italia era conosciuto inizialmente come Bubi Balzello, Lollo Rompicollo e Rosicchio, ma in seguito si è affermato l’uso del nome originale.
Il corto fu distribuito nei cinema in Italia dalla Dear Film il 13 agosto 1963 all’interno del programma Bunny, coniglio dal fiero cipiglio, in lingua originale con sottotitoli in italiano. Fu poi doppiato in italiano intorno al 1988 a Milano sulla base della riedizione Blue Ribbon, e tale doppiaggio venne usato anche nella versione italiana di Bugs Bunny Superstar. Il corto fu ridoppiato intorno al 1997 dalla Time Out Cin.ca per la trasmissione televisiva, stavolta basandosi sull’edizione originale. Non essendo stata registrata una colonna sonora senza dialoghi, in entrambi i casi nelle scene parlate la musica fu sostituita.
Bugs Bunny fu molto popolare negli anni della seconda guerra mondiale grazie al suo atteggiamento spavaldo e cominciò a ricevere incarichi speciali nei suoi cartoni del 1943. Come stavano facendo Disney e Famous Studios, Warner mise Bugs in contrapposizione ai più grandi nemici del momento: Adolf Hitler, Hermann Göring, e l’Impero Giapponese. Il corto del 1944 Bugs Bunny Nips the Nips ad esempio, mostra Bugs alle prese con un gruppo di soldati Giapponesi. Questo cartone è poi stato ritirato dal mercato a causa dei suoi stereotipi estremi.
Immagine d’apertura: locandina originale del film
Bibliografia e fonti varie
- (EN) Michael Barrier, Hollywood Cartoons: American Animation in Its Golden Age, New York, Oxford University Press, 1999, ISBN 0195167295.
- (EN) Joe Adamson, Bugs Bunny: Fifty Years and Only One Grey Hare, New York, Henry Holt and Company, 1990, ISBN 0805011900.
- (EN) THE 12TH ACADEMY AWARDS – 1941, su oscars.org, Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
- (EN) Sceneggiatura della puntata (PDF), su ottr.org, Old Time Radio Researchers Group, 16 maggio 1941.
- (EN) Mel Blanc, That’s Not All Folks!, New York, Warner Books, 1988, ISBN 0446512443.
- (EN) Joe Adamson, Tex Avery: King of Cartoons, 2ª ed., Boston, Da Capo Press, 1985 [1975], ISBN 0-306-80248-1.
- (EN) Tim Dirks, It Happened One Night (1934), su filmsite.org, AMC.
- Giancarlo Lombardi, Visto censura (PDF), su italiataglia.it, Ministero del turismo e dello spettacolo, 25 giugno 1963.
- Guerra, spionaggio e cartoni animati, in La Stampa, 13 agosto 1963, p. 4.