«Attenzione preghiamo i signori visitatori di avviarsi all’uscita, il cimitero sta chiudendo!» gridò qualcuno dall’altoparlante del camposanto. Era la voce rauca e fastidiosa del custode di quella triste e cupa necropoli, il quale aveva una gran fretta di fare ritorno a casa.
«Su svelto, dammi la mano!» bisbigliò una donna, mentre china su una fossa, era tutta intenta ad infilare l’intero braccio destro nel terreno viscido e melmoso. Una mano violacea dalla quale zampillavano migliaia di vermi e Dio sa quale altra specie di schifosi insetti, sbucò dalla fossa. Così la donna, che da ora in poi chiameremo Lucille, gli afferrò il braccio ed iniziò a tirarglielo sempre più forte, facendosi forza sulle gambe, finché l’intero corpo scheletrico del defunto non fuoriuscì completamente dal suo lugubre giaciglio.
Daniela Balsamo
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