Il 10 aprile 1710 entra in vigore nel Regno Unito lo Statuto di Anna, il primo statuto completo sul copyright al mondo.
Prima della promulgazione dello statuto nel 1710, le restrizioni alla copia erano autorizzate dal Licensing of the Press Act 1662. Queste restrizioni erano applicate dalla Stationers ‘Company, una corporazione di stampatori a cui era stato concesso il potere esclusivo di stampare e la responsabilità di censurare le opere letterarie . La censura amministrata ai sensi del Licensing Act ha portato a proteste pubbliche; poiché l’atto doveva essere rinnovato a intervalli di due anni, gli autori e altri hanno cercato di impedirne la nuova autorizzazione. Nel 1694, il Parlamento rifiutò di rinnovare il Licensing Act, ponendo fine al monopolio degli Stationers e alle restrizioni alla stampa.
Nei successivi 10 anni gli Stationers hanno ripetutamente sostenuto progetti di legge per riattivare il vecchio sistema di licenze, ma il Parlamento ha rifiutato di promuoverli. Di fronte a questo fallimento, gli Stationers decisero di enfatizzare i vantaggi della concessione di licenze agli autori piuttosto che agli editori, e gli Stationers riuscirono a convincere il Parlamento a prendere in considerazione un nuovo disegno di legge. Questo disegno di legge, a cui dopo sostanziali modifiche è stato concesso il Royal Assent il 5 aprile 1710, divenne noto come Statute of Anne (Statuto di Anna) a causa del suo passaggio durante il regno della regina Anna. La nuova legge prevedeva una durata del diritto d’autore di 14 anni, con un provvedimento di rinnovo per un periodo simile, durante il quale solo l’autore e gli stampatori a cui avevano scelto di concedere in licenza le loro opere potevano pubblicare le creazioni dell’autore. In seguito, il copyright dell’opera scadrà e il materiale diventerà di dominio pubblico. Nonostante un periodo di instabilità noto come la battaglia dei librai quando i termini iniziali del copyright ai sensi dello Statuto iniziarono a scadere, lo Statute of Anne rimase in vigore fino a quando il Copyright Act 1842 non lo sostituì.
Il lungo titolo originale dello statuto, formato da 11 sezioni, è “An Act for the Encouragement of Learning, by vesting the Copies of Printed Books in the Authors or purchasers of such Copies, during the Times therein mentioned“. La prima sezione dello statuto indica lo scopo della legislazione, ossia portare ordine nel commercio del libro:
«Considerando che tipografi, librai e altre persone si sono di recente tolti la libertà di stampare, ristampare e pubblicare, o di aver fatto stampare, ristampato e pubblicato, libri e altri scritti, senza il consenso degli autori o dei proprietari di tali libri e scritti, a loro grande danno, e troppo spesso alla loro rovina e delle loro famiglie: per prevenire quindi tali pratiche per il futuro, e per l’incoraggiamento degli uomini istruiti a comporre e scrivere libri utili; che possa piacere a Vostra Maestà, affinché sia promulgato…»
Lo statuto è considerato un evento spartiacque nella storia del copyright, esso infatti ha trasformato quello che era stato il copyright di diritto privato degli editori in una concessione di diritto pubblico. Secondo lo statuto, il diritto d’autore era per la prima volta conferito agli autori piuttosto che agli editori; includeva anche disposizioni di interesse pubblico, come un sistema di deposito legale. Lo Statuto ha influenzato la legge sul copyright in molte altre nazioni, inclusi gli Stati Uniti, e anche nel 21 ° secolo è “spesso invocato dai giudici e accademici moderni come incarnazione delle basi utilitaristiche della legge sul copyright”.
Immagine d’apertura: copertina dello Statuto di Anna
Bibliografia e fonti varie
- Rose, Mark (2009). “The Public Sphere and the Emergence of Copyright: Areopagitica, the Stationers’ Company and the Statute of Anne”. Tulane Journal of Technology and Intellectual Property. Tulane University Law School. 12 (1). ISSN 1533-3531.
- Deazley, Ronan (2004). On the Origin of the Right to Copy. Hart Publishing. ISBN 978-1-84113-375-1.
- Downie, J.A. (4 December 2008). “Periodicals, The Book Trade and The ‘Bourgeois Public Sphere'”. Media History. 14 (3): 262.
- Patterson, L. Ray; Joyce, Craig (2003). “Copyright in 1791: An Essay Concerning the Founders’ View of Copyright Power Granted to Congress in Article 1. Section 8, Clause 8 of the U.S. Constitution”. Emory Law Journal. Emory University School of Law. 52 (1). ISSN 0094-4076.
- Alexander, Isabella (2010). Copyright Law and the Public Interest in the Nineteenth Century. Hart Publishing. ISBN 978-1-84113-786-5.