Il 15 febbraio 1798 viene proclamata la Repubblica Romana, una delle repubbliche “sorelle” della Repubblica Francese figlia della Rivoluzione. La nuova repubblica è, dopo la vicenda del comune istituito da Cola di Rienzo del 14esimos secolo, la prima Repubblica a costituirsi a Roma dai tempi antichi.
La campagna di Napoleone nella penisola italiana dal 1796 al 1797 fu uno dei motivi della sua elevazione a comandante supremo dell’esercito francese durante le guerre di repubblica. Dopo la creazione della Prima Coalizione (Sacro Romano Impero, Gran Bretagna, Prussia, Spagna, Napoli, ecc.) nel 1792, Napoleone Bonaparte intendeva portare la lotta alla coalizione nel Nord Italia per costringere gli austriaci al tavolo dei negoziati tramite un’invasione del Piemonte. Allo stesso tempo, intendeva rafforzare l’esercito francese d’Italia, che era in inferiorità numerica rispetto all’Austria e agli Stati italiani. Questa invasione della penisola italiana fu anche una deviazione poiché, secondo la Prima Coalizione, l’offensiva principale era prevista sul Reno. Roma, sotto il dominio dello Stato Pontificio, faceva parte della Prima Coalizione, insieme a molti altri stati italiani.
Dopo aver attraversato le Alpi nell’aprile 1796 e aver sconfitto l’esercito piemontese il 12 aprile 1796 nella battaglia di Montenotte e il 21 aprile 1796 nella battaglia di Mondovì, Bonaparte rivolse la sua attenzione a sud del Piemonte ai rapporti con lo Stato Pontificio. Bonaparte, scettico sul comando diviso dell’invasione, inviò due lettere al Direttorio. Le lettere lasciarono che il Direttorio cedesse sull’invasione per un po ‘. Gli austriaci furono sconfitti nella battaglia di Lodi il 10 maggio 1796 e si ritirarono a Minico. In base al Trattato di Tolentino, firmato il 19 febbraio 1797, Roma fu costretta ad accettare un ambasciatore della Repubblica francese. Nel febbraio 1798, i francesi invasero lo Stato Pontificio, motivati dall’uccisione del generale francese Mathurin-Léonard Duphot nel dicembre 1797. Dopo il successo dell’invasione, Il 15 febbraio 1798 fu dichiarato decaduto il potere temporale di Pio VI e fu proclamata a sua volta la Repubblica Romana, ispirata al modello francese. Pochi giorni dopo, il 20 febbraio, il papa fu tratto prigioniero e allontanato dalla città. Sarebbe morto in esilio l’anno seguente in Francia. Il 25 febbraio scoppiò una sommossa popolare che fu duramente repressa dai francesi., uno dei generali di Bonaparte. Papa Pio VI fu fatto prigioniero, scortato fuori Roma il 20 febbraio 1798 ed esiliato in Francia, dove sarebbe poi morto.
Il 7 marzo alla Repubblica Romana furono annesse la Repubblica Tiberina e la Repubblica Anconitana. La Costituzione, sul modello di quella francese, fu promulgata il 20 marzo seguente. Prevedeva l’elezione di un Tribunato di 72 membri e di un Senato di 32: questi due organi esercitavano il potere legislativo e designavano cinque consoli ai quali era demandato il potere esecutivo. Di fatto, però, il potere era esercitato dagli occupanti francesi. Il nuovo regime fu accolto freddamente dalla popolazione romana, che, dopo aver subìto i saccheggi che avevano accompagnato la presa della città, dovette accollarsi anche le pesanti imposte richieste dagli occupanti.
La bandiera della Repubblica Romana era un tricolore verticale nero-bianco-rosso, preso dal tricolore francese, come concesso da Napoleone.
Il 28 novembre la Repubblica Romana fu invasa dall’esercito napoletano, forte di 70.000 uomini e al comando del generale austriaco Karl von Mack, con l’appoggio della flotta britannica dell’ammiraglio Nelson. L’azione era diretta a ristabilire l’autorità papale. Dopo solo sei giorni Ferdinando IV entrò a Roma da conquistatore. Ma il 14 dicembre dello stesso anno un’immediata e risoluta controffensiva francese costrinse i napoletani alla ritirata, che ben presto si trasformò in una rotta. I francesi entrarono a Napoli il 23 gennaio 1799 e istituirono la Repubblica Napoletana.
Il 19 settembre dello stesso anno 1799 i francesi abbandonarono Roma, subito rioccupata il 30 settembre dai napoletani che posero così fine alla Repubblica Romana. Le truppe francesi sarebbero rientrate in città soltanto il 2 febbraio 1805, annettendo Roma all’Impero napoleonico il 17 maggio 1809. I territori caduti in mano francese sarebbero stati resi allo Stato Pontificio il 24 gennaio 1814.
Immagine d’apertura: ingresso delle truppe francesi a Roma (Museo della Rivoluzione francese).
Bibliografia e fonti varie
- Renzo De Felice, La vendita dei beni nazionali nella Repubblica Romana del 1798-1799, Roma 1960
- Francesco Frasca, La difesa della Repubblica romana e la conquista del Regno di Napoli dallo studio dei documenti delle Archives Nationales de Paris e del Service Historique de l’Armée de Terre, in: Rassegna storica lucana, fascicolo 26, anno 1996, Potenza, 1997, p. 11-65.
- Filippo Ambrosini, L’albero della Libertà. Le repubbliche giacobine in Italia 1796-99, pp. 161–168, Edizioni del Capricorno, Torino 2013, 320 pp. 100 illustrazioni.
- Carlo Maria Travaglini, Roma negli anni di influenza e dominio francese 1798-1814: rotture, continuità, innovazioni tra fine Settecento e inizi Ottocento, Roma, 2000 8849501102