8 settembre > 12 ottobre 2023 | Firenze/Toscana
Il cuore della XXX edizione del Festival Fabbrica Europa – nella danza, nella musica, nelle arti performative e nel loro intersecarsi – vuole essere un richiamo all’essenzialità della terra. Non nella sua oggettività, ma in una sorta di sogno creativo, nel guardare a quelle forze generative che la abitano oltre il tempo e la storia, oltre gli stereotipi e i pregiudizi. Un tracciato trasversale è rappresentato da presenze femminili visionarie, protagoniste sulla scena con la potenza, la profondità e la spiritualità delle figure archetipiche o con l’intensità del segno sociale, politico e culturale più attuale. Dall’8 settembre al 12 ottobre, il percorso del festival affonda nei linguaggi della contemporaneità, da immaginare come una visione dalle radici forti ma con uno sguardo rivolto al futuro. In particolare, sarà un momento per riflettere sull’attuale condizione delle arti performative grazie alla presenza di grandi maestri e di nuovi talenti del panorama nazionale e internazionale. Artisti che attraverso linguaggi multidisciplinari compositi, ibridi, raccontando dell’oggi fragilità e sfide ed evocano identità, ritualità e segni del passato che aiutano a mettere in discussione il presente.
Giovedì 14 settembre ore 20.00 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
va in scena in prima nazionaleVástádus eana – The answer is land di ELLE SOFE SARA, coreografa, regista e filmmaker norvegese di origine Sámi. Le sue creazioni sono legate alla realtà sociale, politica e culturale di questo popolo indigeno – che vive tra Norvegia, Svezia, Finlandia, Russia e che ancora oggi mantiene un profondo legame con la terra – ma raccontano anche le sfide del mondo contemporaneo.
Elle Sofe Sara è un’artista che ha fatto dell’attivismo uno degli elementi centrali del suo lavoro. La sua ricerca multidisciplinare, così legata alla memoria e alla saggezza degli antenati, è incentrata sul senso di comunità, sulle migrazioni, sul nomadismo, sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente.
Vástádus eana –The answer is landaffonda le radici in tematiche antiche e ancestrali ma anche assolutamente attualie forse più urgenti. Gli yoik, canti di montagna della tradizione Sami, fanno da contrappunto alla danza sottolineando la forte connessione con il luogo, con la natura e con la solidarietà.
La pièce è un omaggio a tutte le persone che resistono là dove c’è ingiustizia. Verso se stessi, gli altri, la terra. Un omaggio a tutti coloro che si impegnano a rendere il mondo un posto migliore. La terra è la domanda, la risposta è la terra.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI DI GIOVEDÌ 14 E VENERDÌ 15 SETTEMBRE
Giovedì 14 e venerdì 15 settembre ore 18.00 al Museo Novecento Agnese Banti con
Speaking Cables. Dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti
Giovedì 14 settembre ore 19.00 al PARC nell’ambito di Mappe del nuovo mondo
Rizotronica della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio Luigi Cherubini
Venerdì 15 settembre ore 22.00 alla Manifattura Tabacchi nell’ambito di Mappe del nuovo mondo l’Africa trascinante di KUTU (il violinista e compositore francese Théo Ceccaldi e la voce potente della cantante etiope Hewan Geberewold) e a seguire l’etno-elettronica del producer CLAP! CLAP!
Speaking cables di Agnese Banti è un Dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti che permette diverse possibilità drammaturgiche in relazione allo spazio scenico, acustico e al pubblico. La ricerca alterna monologhi, cori, dialoghi e silenzi grazie a una coreografia che unisce esperienze di sound art all’idea che gli altoparlanti siano presenze con cui entrare in relazione (Museo Novecento, 14,15/09).
Al rapporto tra suono e ambiente è dedicato RIZOTRONICA, il percorso didattico e laboratoriale che porta a far interagire gli studenti della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze per un progetto che ha la finalità di ampliare le potenzialità formative verso una produzione sonora installativa/performativa (PARC, 14/09).
KUTU nasce dall’incontro ad Addis Abeba del violinista e improvvisatore francese Théo Ceccaldi con la voce potente della cantante etiope Hewan Geberewold. Un viaggio nel cuore delle notti febbrili dell’ethio-trance dove la gioventù si è impadronita della musica tribale verso un motto di libertà. Tra le poesie di oggi, tra le raccolte di ritmi etiopi, Ceccaldi immagina una performance dove si intrecciano improvvisazione, slanci vocali ed energia rock, il tutto sorretto da un ritmo vitale e contagioso. A seguire il dj set di CLAP! CLAP!, pioniere dell’etno-elettronica che vanta produzioni e collaborazioni con importanti artisti di calibro internazionale (Manifattura Tabacchi, 15/09).
Una collaborazione tra Fondazione Fabbrica Europa e Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino / Sala Mehta | piazza Vittorio Gui 1 – Firenze
ELLE SOFE SARA
Vástádus eana – The answer is land _ prima nazionale
direzione artistica, coreografia: Elle Sofe Sara
co-coreografa: Alexandra Wingate
performer: Kajsa Balto, Julie Moviken, Olga-Lise Holmen, Sara Marielle Gaup Beaska, Emilie Marie Karlsen, Nora Svenning, Grete Daling
compositore: Frode Fjellheim – dramaturg: Thomas Schaupp
costumi: Line Maher – creazione abiti: Caroline Bratt, Line Maher – scenografia: Elin Melberg – disegno luci: Øystein Heitmann – tecnico luci: Anniell Olsen – fonico: Eivind Steinholm – tour manager: Ingvild Kirkvik – documentazione video: Antero Hein/ Hein Creations – origine del titolo della performance: Rájácummá/ Kiss From The Border by Niillas Holmberg, Outi Pieski, Jenni Laiti – partecipanti al pre-progetto: Katarina Barruk, Maya Mi Samulensen, Alexandra Wingate – produttori: Maiken Garder e Nordberg Movement – partner: DAVVI Centre for Performing Arts, The Sámi National Theatre Beaivváš – partner 2022: Hålogaland Teater, Davvi Senter For Scenekunst, Det Samiske Nasjonalteatret Beaivváš, Dansenett Norge – coproduttori: Arctic Arts Festival, Norrlandsoperaen, Tanz im August – con il supporto di Sámediggi, Norsk Kulturråd, Nordisk Kulturkontakt, Troms Og Finnmark, Ylkeskommune, Fond For Lyd Og Bilde, Dáiddafoanda, Sámiráđđi, SPENN – tour 2022 sostenuto da Sámediggi, Bergens Stiftelsen, Fond For Lyd Og Bilde, Troms Og Finnmark Fylkeskommune, Norsk-Finsk Kulturfond, Arctic Arts Festival, Dansenett Norge, PAHN – sostegno allo sviluppo del progetto: Troms Og Finnmark Fylkeskommune, Norsk Kulturråd
Land is the question, the answer is land
Only take what’s needed
Scoop the water along the stream, cut the branches along the grain
Let the river be the bridge
Clean water, the sacred song
La terra è la domanda, la risposta è la terra.
The Answer is Land è una poesia in cui mi sono imbattuta anni fa e che fa parte di Kiss From the Border, un’opera di Jenni Laiti, Niillas Holmberg e Outi Piesku, in cui otto righe del testo erano state collocate lungo la valle del fiume Deanu, al confine tra Finlandia e Norvegia. Questo progetto ha catturato la mia attenzione perché rappresenta un’arte politica e attivista guidata dall’amore e non dalla rabbia.
Per me, che vivo in un villaggio e in una società Sámi, l’amore e il legame con la natura, con ciò che ci circonda, con le persone, sono importanti. Ho sentito il bisogno di creare un’esperienza di danza e yoik (i canti tradizionali Sámi) in cui la connessione con il luogo (la terra, la natura) e la solidarietà fossero i temi principali. Questo è stato il punto di partenza del progetto. Gli yoik sono canti di montagna e legati alla natura. Alcuni provengono da archivi, altri sono stati composti da Frode Fjellheim, uno lo abbiamo imparato Sara Marielle e io da un anziano e uno l’ho scritto io stessa. È davvero straordinario che questi yoik, che vengono da ogni parte della terra dei Sámi, vengano cantati, ascoltati e trovino spazio ogni volta che incontriamo un pubblico.
Spesso le persone mi chiedono come definire o con quali occhi guardare questo lavoro: è danza? è una performance? è musica? è teatro? è qualcos’altro? Per me non c’è bisogno di dare definizioni.
Vástádus eana – The answer is land è ciò che è. Basta lasciarsi trasportare, sentirlo e viverlo.
Elle Sofe Sara
Elle Sofe Sara, coreografa, regista e filmmaker norvegese di origine Sámi, è un’artista che ha fatto dell’attivismo uno degli elementi centrali del suo lavoro. Le sue creazioni sono legate alla realtà sociale, politica e culturale di questo popolo indigeno che vive tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia e che ancora oggi mantiene un profondo legame con la terra, ma raccontano anche le sfide del mondo contemporaneo. Considerata una delle coreografe più interessanti e importanti della sua generazione in Norvegia, dopo aver studiato alla Oslo Academy of Arts e al Laban Trinity di Londra, ha iniziato un percorso di creazione multidisciplinare collaborando con numerosi artisti Sami e portando avanti una ricerca incentrata sul senso di comunità, sulle migrazioni, sul nomadismo e su questioni legate alla salvaguardia dell’ambiente. Nonostante sia nota per il suo approccio giocoso alla creazione, le sue coreografie affrontano anche temi complessi come traumi, abusi e suicidi. Fondatrice del collettivo di artisti Sami Daiddadallu, nel 2019 ha vinto il Moon Jury Award all’imagineNATIVE Film + Media Arts Festival di Toronto e ha ricevuto una menzione speciale all’Arctic Arts Festival 2020 e 2021. È inoltre tra i quattro artisti selezionati per il programma Talent Norway per filmmaker emergenti (2020-2023).
>> Biglietti: 25 € / 20 € / 15 € _ Prevendita: www.ticketone.it
- giovedì 14 e venerdì 15 settembre, ore 18.00
Museo Novecento | piazza Santa Maria Novella 10 – Firenze
AGNESE BANTI
Speaking Cables. Dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti
progetto artistico, composizione musicale, regia e performnace: Agnese Banti
collaborazione artistica e tecnica, informatica musicale e live electronics: Andrea Trona
collaborazione alla drammaturgia e alla regia: Marta Vitalini
regia del suono: Agnese Banti, Andrea Trona
consulenza tecnica e luci: Antonio Rinaldi
incontri artistici a cura di FONDO: Yan Duyvendak, Camille Louis, Ana Pi
residenze: Teatro Il Lavatoio, Santarcangelo dei Teatri; L’arboreto – Teatro Dimora | Centro di Residenza Emilia-Romagna; Fabbrica Europa / PARC; Sala Verdi / I Teatri di Reggio Emilia; Villa Strozzi / Tempo Reale; Vulkano/Malagola – Ravenna Teatro
progetto sostenuto da FONDO, network per la creatività emergente sviluppato da Santarcangelo dei Teatri con AMAT, Centrale Fies, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Fabbrica Europa, I Teatri di Reggio Emilia, L’arboreto – Teatro Dimora | Centro di Residenza Emilia-Romagna, Operaestate Festival Veneto / CSC Centro per la Scena Contemporanea, Ravenna Teatro, Teatro Pubblico Campano, Teatro Pubblico Pugliese, TSU Teatro Stabile dell’Umbria, Triennale Milano Teatro
Portare in scena la propria voce per interrogarla come altro da sé, costruendo e decostruendo lo spazio attraverso il suono diffuso che si svela. La ricerca alterna monologhi, cori, dialoghi e silenzi grazie a una coreografia che unisce esperienze di sound art all’idea che gli altoparlanti siano anche presenze con cui entrare in relazione. Speaking cables è un dispositivo aperto che, attraverso la combinazione delle sue cellule compositive in continua evoluzione, permette diverse possibilità drammaturgiche in relazione allo spazio scenico, acustico e al pubblico.
Agnese Delia Banti è artista sonora, musicista e overtone singer. La sua attività ha sempre gravitato intorno alla musica corale, gli studi sul paesaggio sonoro, i repertori di musica tradizionale, la composizione per lo spazio e la dimensione collaborativa del fare musica. Diplomatasi con un progetto installativo sulla voce delle rane e le rovine antiche realizzato tra il Conservatorio di Bologna e l’Università di Corfù, da qualche anno collabora stabilmente con il centro fiorentino di produzione, ricerca e didattica musicale Tempo Reale e collabora a progetti di canto armonico con il compositore Roberto Laneri. Recentemente ha frequentato il corso di Alta Formazione Malagola, Scuola di vocalità e Centro studi sulla voce di Ravenna e ha collaborato con la coreografa Marta Bellu e la danzatrice Laura Lucioli nello spettacolo I versi delle mani. Nel 2023, grazie al sostegno di FONDO – Network per la creatività emergente, ha portato avanti il progetto Speaking cables, dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti in collaborazione con il sound designer Andrea Trona.
>> Biglietti: 13€ / 10€ / 8€ _ Prevendita: www.ticketone.it
- gio 14 settembre, ore 19.00 | Nell’ambito di Mappe del nuovo mondo
PARC | piazzale delle Cascine 4 – Firenze
SCUOLA DI MUSICA ELETTRONICA / CONSERVATORIO CHERUBINI
RIZOTRONICA
Musiche elettroniche e performance a cura di Giacomo Aiolli, Stefano Bonomi, Francesco Favale, Giulia Franchino, Mikael Louafi, Giovanni Mazzanti, Sara Montagni, Luca Mucci, Lorenzo Niccolai, Flavia Passigli, Francesco Toninelli, Guido Tronti e Xinyue Yang
Progetto a cura della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio Cherubini di Firenze
in collaborazione e con il supporto del Festival Fabbrica Europa
La caratteristica propria del rizoma di sviluppare autonomamente nuove piante anche in condizioni sfavorevoli ha spinto alcuni pensatori a farne uso in termini metaforici, per simboleggiare alcuni concetti. In particolare, Carl Gustav Jung ha adottato il termine ‘rizoma’ con riguardo alla natura invisibile della vita, la quale si sviluppa per lo più sottoterra mentre ciò che appare dura solo una stagione, e poi cessa, senza che per questo il flusso vitale si interrompa definitivamente.
La metafora del rizoma è poi stata adottata da Gilles Deleuze e Félix Guattari per caratterizzare un tipo di ricerca filosofica che procede per multipli, senza punti di entrata o uscita ben definiti e senza gerarchie interne. A questi concetti e al rapporto tra suono e ambiente è dedicato il percorso didattico e laboratoriale che porta a far interagire gli studenti della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze per un progetto che ha la finalità di ampliare le potenzialità formative verso una propria produzione sonora installativa/performativa.
>> Biglietti: 3€
- ven 15 settembre, ore 22.00 |Nell’ambito di Mappe del nuovo mondo
Manifattura Tabacchi B11 | via delle Cascine 35 – Firenze
KUTU
Théo Ceccaldi, violino
Hewan Geberewold, voce
Cyril Atef, batteria
Valentin Ceccaldi, basso
Akemi Fujimori-Poivre, tastiere
KUTU nasce dall’incontro ad Addis Abeba del violinista e improvvisatore francese Théo Ceccaldi, uno dei talenti più promettenti della scena jazz francese, vincitore delle Victoires de la Musique 2017, con le voci potenti delle due cantanti etiopi Hewan G/Wold & Haleluya T/Tsadik.
Un viaggio nel cuore delle notti febbrili dell’ethio-trance dove la gioventù si è impadronita della musica tribale verso un moto di libertà. Tra poesie di oggi e una raccolta di ritmi etiopi, Ceccaldi immagina una performance in cui si intrecciano improvvisazione e slanci vocali, il tutto sorretto da un ritmo potente e da una vitalità contagiosa.
A Fabbrica Europa con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
- A seguire
CLAP! CLAP!
Ritenuto da molti etnomusicologi pioniere del genere musicale ‘etno-elettronica’, vanta produzioni e collaborazioni con artisti del calibro di Paul Simon, con il quale quale ha scritto quattro brani nell’ultimo album “Stranger to Stranger”, Marco Mengoni, con cui ha scritto e prodotto tre brani della trilogia “Materia”, Eric Andre, Coldcut e molti altri. La sua musica è nelle colonne sonore ufficiali dei videogame GTA V, Pro Evolution Soccer, Steep ed è compositore della soundtrack ufficiale della serie animata “Wolfboy” per Apple TV e dei documentari “I am the revolution” e “Liyana”.
>> Biglietti: 8€ / 5€ _ Prevendita: www.ticketone.it
INFO: www.fabbricaeuropa.net | tel. +39 055 2638480
PREVENDITE su www.ticketone.it | INFO Biglietteria PARC: 055 365707
FONDAZIONE FABBRICA EUROPA per le arti contemporanee
PARC Performing Arts Research Centre | Piazzale delle Cascine 4/5/7 – Firenze Italia
UFFICIO STAMPA: Simona Nordera