Con un padre che una decina di giorni dopo il mio diploma se ne va di casa, ed un mese dopo rientra solo per dirmi che la casa non me la regala mica (ma anzi devo firmare per venderla), una madre che è morta tragicamente ed improvvisamente quando avevo diciassette anni, tanti parenti che mi vogliono tanto bene, a parole, ma poi nei fatti non ci sono proprio mai… io non credo sia importante credere ai legami di sangue, sono le mie radici solo su una carta di legge, ma poi nella vita non sono niente; amare qualcuno è esserci.
Qualcuno disse che la famiglia non è necessariamente quella con cui hai legami di sangue, ma sono tutti coloro a cui vuoi bene. Allora voglio parlarvi delle mie radici, ovvero di una donna speciale, che mi è vicina nei casi in cui nessun altro c’è.
Perchè se io ancora possiedo una buona dose di giudizio, e ne sono la testimonianza vivente, allora le mie radici sono le persone speciali che ho accanto nelle difficoltà.
Una donna unica che mi sta vicino si chiama Fiorella, ed è la mamma di una mia compagna di scuola.
Fiorella mi ha aiutato a disinfettare la mia ferita l’estate scorsa, quando ho dovuto operarmi per togliere dei fibromi, e io avevo paura e impressione a guardare la mia cicatrice di una quindicina di centimetri; Fiorella si è messa accanto a me ed insieme abbiamo scoperto la medicazione del medico e fatto quello che aveva prescritto per i giorni seguenti.
Lei mi ha preso in casa sua, quando il mio camminare erano solo due passettini insicuri per trovare il più vicino appoggio: Fiorella è stata il mio appoggio, e mi ha detto che avrebbe voluto coccolarmi di più, e non sa che ha fatto tantissimo per me; perché le persone buone, buone davvero, sono cosa rara a questo mondo.
Fiorella mi ricorda un fiore bello come la stella alpina, che è delicata e insieme forte, per resistere agli urti della vita.
Fiorella non è perfetta, ma di molto ci si avvicina, perché ha dentro di sè un cuore sincero, che è qualità rara a questo mondo.
Lei mi ha aiutata a risollevarmi nelle difficoltà, mi ha accompagnata nei mille esami del prericovero, che altrimenti avrei affrontato tutta titubante: questa donna è stata una presenza discreta al mio fianco, l’appoggio perfetto di cui avevo bisogno.
Fiorella ha settantanni, ma una forza e un coraggio che sono la sua esperienza di anni; lei stessa non ha una salute idilliaca, ma affronta le cose una alla volta, con la grinta di una mamma tigre; e anche se sono sicura che in cielo c’è la mia mamma che mi protegge, io da Fiorella mi sento amata proprio come se fossi il suo tigrotto.
Le mie radici sono i veri amici.
Francesca Facoetti