reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza e Progetti di Utilità Collettiva: da obbligo a opportunità.

Ad oggi 45 beneficiari Rdc sono stati coinvolti nei progetti attivi sul territorio pratese, di cui 33 a Prato, 10 a Montemurlo e 2 a Carmignano

Il Comune di Prato e i Comuni della Società della Salute area Pratese, fin da settembre 2022 hanno dato il via all’iter per attivare i P.U.C. (Progetti di Utilità Collettiva) cui accedono i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che non hanno motivi di esonero.

Le persone segnalate dal Centro Per l’impiego o dai Servizi sociali, tra coloro che non hanno motivi di esclusione, possono accedere a progetti presentati dai Comuni o da associazioni ed enti del terzo settore, ai quali è stato dedicato uno specifico bando.

Inclusione, partecipazione, cittadinanza attiva: questi i tre principi su cui si fondono i P.U.C.: si tratta di attività di volontariato e non di lavoro, che i percettori del reddito di cittadinanza sono chiamati a svolgere sotto la regia e accompagnamento della Società della Salute area Pratese e delle Amministrazioni comunali.

I PUC costituiscono un’occasione di arricchimento per la comunità perché le attività sono complementari e di supporto a quanto ordinariamente svolto dai Comuni e dagli Enti del terzo settore che hanno presentato progetti. Inoltre per i beneficiari rappresentano anche un’occasione di inclusione e crescita, dato che i progetti sono strutturati in coerenza con le competenze professionali e gli interessi del beneficiario.

Nell’ambito dei Patti per il lavoro o per l’inclusione sociale, i beneficiari Rdc sono tenuti infatti a svolgere Progetti Utili alla collettività nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali. I Comuni sono responsabili dei PUC e li possono attuare anche in collaborazione con soggetti del Terzo Settore, Scuole, altri soggetti pubblici, associazioni e enti del terzo settore, con i quali viene stipulata un’apposita convenzione dopo che hanno risposto al bando per presentare i propri progetti. Il bando è scaricabile sul sito della Società della Salute Area Pratese ed è sempre aperto, finchè dura il percorso del reddito di cittadinanza.

L’attivazione di questi progetti prevede un forte impegno per le amministrazioni comunali, sono infatti necessarie attività di formazione, dotazione di presidi di sicurezza se necessari, tutoraggio e monitoraggio, assicurazione contro rischi e infortuni, case manager di riferimento (assistenti sociali che seguono la persona).

Il Comune di Prato ha approvato 7 progetti presentati da uffici comunali e 18 progetti presentati da enti del Terzo settore; le attività previste riguardano i seguenti ambiti: sociale, culturale, artistico, ambientale, formativo, tutela dei beni comuni e altre attività di interesse generale.

Tra i progetti più significativi presentati possiamo citare “Supporto alla custodia e piccola manutenzione degli spazi interni e esterni del Servizio Sociale e S.d.S. Area Pratese” e . “ Rete bibliotecaria urbana” del Comune di Prato, la cui finalità è il coinvolgimento dei cittadini nella cura e nel decoro degli spazi del Servizio Sociale e della biblioteca comunale Lazzerini; “ Facendo s’impara” presentato da Caritas Prato, che prevede attività di sensibilizzazione sul tema del riciclo ed economia circolare, ”Insieme nell’orto” dell’Associazione Animal House, con attività di agricoltura sociale, e “ Pulizia e decoro nei giardini pubblici comunali” del Comune di Montemurlo, per favorire la fruibilità e il decoro degli spazi urbani.

Ad oggi 45 beneficiari Rdc sono stati coinvolti nei progetti attivi sul territorio pratese, di cui 33 a Prato, 10 a Montemurlo e 2 a Carmignano, dimostrando l’efficacia di tali attività non solo per il loro reinserimento nell’ambiente professionale e lavorativo, ma anche per il ritorno di un loro interesse a mettersi in gioco in dinamiche interpersonali e condividere le loro passioni con gli altri.

Riportiamo alcune esperienze, con nomi di fantasia, riportate dai tutor dei PUC.

Riccardo, cinquantenne, è disoccupato dal 2021, lavorava nell’ambito della ristorazione. Il signore, in seguito a vicissitudini familiari e alla perdita del lavoro, negli ultimi anni ha vissuto un periodo di solitudine. È stato coinvolto nel P.U.C. dei Servizi Sociali e SdS: “Questa opportunità – ci dice Riccardo- è stata utile per farmi uscire dalla mia bolla in cui non vedevo più prospettive future. Adesso sono pronto a rimettermi in gioco e trovare un nuovo lavoro. Ho già contattato molte aziende…”.

Sabrina ha 60 anni ed è disoccupata dal periodo covid. L’età avanza e le sue problematiche di salute ostacolano un suo reinserimento nell’ambiente lavorativo. “Sono sempre stata una persona dinamica, ma, ahimè, ultimamente le mie attività sono state interrotte per il covid. . Grazie al progetto “Facendo s’impara” della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus ho avuto l’opportunità di riprendere ago e filo in mano come un tempo e riscoprire la passione per il cucito che ho da quando ero piccola. Questa attività mi ha aiutata a svagare la mente da tutti i problemi che ultimamente non mi fanno dormire la notte.”

Marco ha 57 anni ed è disoccupato da molto tempo. “Sono stato inserito nel progetto “Pulizia e decoro dei giardini pubblici comunali” del comune di Montemurlo – ci racconta – “amo la mia città! Vedere che grazie al mio lavoro poteva migliorare mi sono sentito ancora più stimolato a continuare questo percorso, aiutando concretamente anche i miei concittadini. In questo modo sento di essere davvero utile per qualcuno.” Oggi, Marco ha terminato il periodo di svolgimento del P.U.C. e continua ad aiutare gli altri facendo il volontario presso un’associazione del territorio.

Queste storie dimostrano che, oltre a un obbligo per i beneficiari di reddito di cittadinanza, , i PUC rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività: le attività progettuali rafforzano infatti il senso di appartenenza e fanno fruire alla intera comunità di interventi che altrimenti non sarebbero effettuati.

Oltre ai 45 beneficiari già attivati sui progetti, il Centro per l’Impiego e il Servizio Sociale Professionale hanno individuato altri 28 potenziali beneficiari, per i quali si prevede l’attivazione dei rispettivi P.U.C. entro il 31 marzo 2023.

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