Avevano cercato di vendere decine di reliquie di santi, porta ostie e cofanetti in argento e dovranno risponderne al giudice, al termine di un’indagine condotta dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale. Sono un commerciante lucchese di piccolo antiquariato e un artigiano residente in provincia di Lucca. Reliquari e altri oggetti d’arte sacra sono invece stati restituiti, oggi nel corso di una cerimonia, alla Misericordia di Borgo a Mozzano, alla quale erano stati rubati nella primavera scorsa
I ladri avevano agito in più riprese, tra il 16 aprile e il 22 maggio del 2018, nel convento di San Francesco di Borgo a Mozzano che ospita la sede della Fraternita di Misericordia. Avevano asportato un cofanetto in legno contenente 33 reliquie di santi, un reliquario in legno intagliato e dorato del XVII secolo, un reliquario in argento, un porta ostie in argento, un reliquario in argento cesellato del XVIII secolo, con punzone di Domenico Antonio Gori e una statuetta in gesso raffigurante Gesù Bambino.
I carabinieri hanno ritrovato le opere nel negozio di un antiquario pistoiese, al quale uno dei due indagati li aveva proposti in vendita. L’antiquario, dopo aver letto dei furti sui giornali, aveva però informato il comando dei carabinieri tutela patrimonio culturale di Firenze. I militari hanno subito comparato le opere con le immagini contenute nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande del mondo e gestita dal comando del nucleo Tpc, accertando la loro provenienza furiva. Il valore delle opere è stato stimato in 10.000.
Questa mattina, da parte del maggiore Lanfranco Disibio, comandante del nucleo carabinieri Tpc di Firenze, la riconsegna delle opere sacre al governatore della Misericorda di Borgo a Mozzano, Gabriele Brunini.