In un lungo comunicato, Paolo Paoli e Carlo Ricceri del Comitato No Aeroporto, mettono di nuovo in luce le criticità della piana, a parire da un editoriale uscito nei giorni scorsi. Un editoriale che, «ad una superficiale valutazione, sembrerebbe in parte credibile» se si parlasse di «opere veramente necessarie alla comunità e non rappresentassero futili espedienti per giustificare la costruzione di un nuovo aeroporto negli ultimi spazi verdi della Piana, conseguenza di una ulteriore fonte d’inquinamento e causa di un maggior numero di malattie e di morti». Ci si riferisce a tanti progetti che riguardano la Piana tra Firenze, Prato e Pistoia.
«In merito si ricorda che una VAS degli anni ’80, elaborata da uffici regionali, poneva all’attenzione degli Amministratori, che l’inquinamento atmosferico della Piana aveva già raggiunto, per la Legge vigente, il parametro massimo d’inquinanti tollerabili per gli abitanti, tanto da consigliare, nel futuro assetto del territorio, di non aggiungere altri elementi di rischio. A fronte di ciò, in mezzo secolo, sono costruiti nuovi poli industriali, non sempre salutari, e nuove strutture senza il parere negativo dei Comitito», scrivono nel loro comunicato.
Gli scriventi rilevano che «in dispregio della VAS» vengono realizzate alcune opere, quali, si legge nella nota:
– Il sotto attraversamento della città da parte della TAV, struttura che ha creato problemi nello smaltimento fanghi, ingenti danni alle abitazioni circostanti (che nessuno ha intenzione di risarcire) e negatività che hanno suscitato l’interesse della Magistratura;
– un nuovo Aeroporto di Firenze propinato ai media come un semplice ampliamento, ma che di fatto con la nuova pista di 2400 mt, la nuova stazione passeggeri, i nuovi piazzali per gli aerei ed i nuovi hangar, torre di controllo ecc… sottrae 120 ha al Parco Agricolo della Piana, distruggendolo. Vorremmo precisare che questa decisione contrasta con la Direttiva della Comunità Europea che rende inammissibile la costruzione di un nuovo aeroporto qualora sia ubicato a meno di 100 km da “hub” internazionali (Vedi le distanze con l’aeroporto di Pisa e di Bologna, 80 e 87 km);
– un nuovo sedime aeroportuale che andrà ad occupare un territorio tutelato, nelle sue intrinseche peculiarità, da leggi italiane ed europee sottoscritte dallo Stato italiano (forse in Italia le Leggi sono applicabili solo ai ladri di polli e non dagli Organi di Governo che dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio);
– la terza corsia dell’Autostrada A11 ed A1 è, se pur utile, certamente un’opera che aggiunge ulteriore degrado ed inquinamento, (senza un No dei Comitati);
– la realizzazione della superstrada Perfetti-Ricasoli (senza un No dei Comitati);
– l’inceneritore di Case Passerini, ritenuto dai progettisti e dalla Regione Toscana una struttura senza emissioni inquinanti (pm 10 e le famose diossine), e per questo realizzato in un contesto densamente abitato, ciò in contrapposizione con gli studi di medici e scienziati che evidenziano la pericolosità delle polveri sottili e delle diossine, molecole quest’ultime che se distrutte dai forni di post-combustione sono capaci di ricomporre la propria molecola a contatto con le parti fredde dell’atmosfera. (vedi inceneritore di Montale ripetutamente chiuso dalla Magistratura per sforamento dei parametri di Legge);
– il Nuovo Stadio di Calcio da realizzare nell’area del Mercafir, progetto ritenuto osteggiato e incompatibile dalla “Terra del NO”. In merito viene fatto presente che non sono i Comitati che lo dichiarano tale, ma bensì la Comunità Europea che pone una distanza di 3 Km dal sedime di un Aeroporto;
– infine, l’ultima trovata fiorentina: la realizzazione di un McDonald’s in pazza Duomo a Firenze, in barba al “decoro” della piazza, del Battistero e della Cupola del Brunelleschi: Firenze sta trasformandosi in un Mega FAST FOOD con incrementi di presenza turistica “mordi e fuggi” insostenibile, ma col benestare del suo sindaco e della maggioranza che l’appoggia;
– in ultimo vorremmo ricordare, a chi di dovere, che il granduca Pietro Leopoldo, allorché constatato l’incremento demografico di Firenze, trasformò la sua tenuta agricola de “le Cascine” in Parco Urbano per la cittadinanza e un luogo di studi superiori (una facoltà di Agraria ed una facoltà di Studi Forestali), ciò a fronte del presidente Renzi, dichiarato ambientalista, che intende distruggere l’erigendo Parco Agricolo della Piana per costruirvi un Nuovo Aeroporto ed un mega-inceneritore capace di bruciare 100.000 tonnellate annue di rifiuti.
«A chi ha orecchie per ascoltare viene ricordato che i Comitati sostenitori del Parco Agricolo della Piana cercano ancora una volta di tutelate l’unico polmone verde della città metropolitana, il patrimonio verde, bene primario, ricevuto in prestito per le generazioni future, i beni architettonici e archeologici, il paesaggio storico, così come quanto resta di naturalistico da tramandare ai posteri», si conclude.
Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato no aeroporto
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