Secondo gli ultimi dati Istat, rispetto a gennaio si contano 123 mila occupati in più, si tratta, unicamente, di contratti a termine, segno dell’incertezza della ripresa economica tra aperture e chiusure e una campagna vaccinale che ha cominciato a decollare solo nelle ultime settimane,ma, il recupero di quanto perso in oltre un anno di crisi è ancora distante: rispetto a febbraio 2020, prima dello scoppio della pandemia, gli occupati restano comunque oltre 800 mila in meno e il tasso di occupazione è più basso di quasi due punti percentuali , in un anno, i disoccupati sono 870mila in più.
Ad Aprile c’è stata una lieve crescita di occupati(+20mila) dovuta ai contratti a termine (+96mila) , mentre i contratti a tempo indeterminato calano di 47mila unità, potrebbero essere anche nuovi cassintegrati oltre i tre mesi, secondo le nuove metodologie di calcolo dell’Istat, gli autonomi sono 30mila in meno in un mese, rispetto a un anno fa, i contratti stabili sono 222 mila in meno e gli autonomi 184 mila in meno , mentre i rapporti di lavoro a tempo o in somministrazione sono cresciuti di 229 mila unità in 12 mesi.
Il lieve aumento dell’occupazione, di aprile, interessa unicamente le donne (+0,3%), forse per via della ripresa del commercio, dove è concentrato il lavoro femminile, mentre tra gli uomini si registra addirittura un lieve segno meno (-0,1%) ,per i giovani gli under 35 occupati aumentano di 34 mila unità in un mese, mentre tutte le altre fasce d’età hanno il segno meno davanti, la conferma che i contratti a termine sono concentrati tra giovani e donne.
I contratti a tempo,che hanno pagato lo scotto più duro poiché non protetti da casa integrazione sono quelli che di più tornano a crescere.
Ad aprile tasso di occupazione sale al 56,9% e resta il più basso dopo la Grecia, torna a crescere la disoccupazione, +3,4% pari a +88mila unità rispetto a marzo, per componenti di genere e classi d’etàsi, si intravede un po’ di positività, il tasso di disoccupazione sale al 10,7% e tra i giovani scende al 33,7%. Ad aprile diminuisce il numero di inattivi che non hanno un lavoro e non lo cercano (-1,0%, pari a -138mila unità), il tasso di inattività scende al 36,2%.
Confrontando il trimestre febbraio-aprile 2021 con novembre 2020-gennaio 2021, il livello dell’occupazione è inferiore dello 0,4%, con diminuzione di 83mila unità, mentre aumentano le persone in cerca di occupazione (+4,8%, pari a +120mila) a fronte di un calo d’ inattivi (-0,6%, pari a -79mila unità).
Le ripetute flessioni dell’occupazione, nel periodo della pandemia hanno determinato un calo dell’occupazione pari a -177mila unità, coinvolge soprattutto; uomini, dipendenti stabili, autonomi e i 35-49enni, il tasso di occupazione scende di 0,1%.
Alfredo Magnifico