Rugby

Rugby, considerazioni verso il cucchiaio di legno

Nel confronto casalingo con la Scozia arriva purtroppo la venticinquesima sconfitta di fila; azzurrini vicini invece al successo ma perdenti 29-30. Annullata la gara al femminile di Legnano.

In questo terzo appuntamento del Torneo del 6 Nazioni 2020 l’Italia cade ancora nei confronti degli orgogliosi scozzesi. Nelle altre due gare i rinnovati e ringiovaniti francesi vincono in Galles a Cardiff per 27-23, e l’Inghilterra a Londra domina senza troppi patemi l’Irlanda per 24-12.
La classifica vede Francia 13, Inghilterra e Irlanda 9, Sciozia e Galles 6, Italia 0.
Nel prossimo turno del 7-8 marzo si incontreranno Irlanda-Italia, Inghilterra-Galles e Scozia-Francia.

Francesi in corsa per la vittoria del Torneo ed il Grande Slam, titolo morale che va alla formazione che batte tutte le avversari. Il cucchiaio di legno invece sembra assegnato a noi, team che probabilmente perderà anche le altre due gare, fermo a zero punti in classifica.

Rugby femminile

Veniamo al commento sulla prestazione degli azzurri usciti ancora sconfitti dalla Scozia, che dal 2015 ci batte ripetutamente; ultima vittoria nostra a Roma, 5 anni fa. Il tema tecnico che esalta la prestazione avversaria e deprime la nostra è stata la battaglia nei break-down, per i non addetti ai lavori sarebbe il confronto ed il comportamento tecnico-tattico che accade dopo un placcaggio. Quando un portatore viene placcato e messo a terra la sua squadra, per non perdere il possesso e continuare il movimento offensivo, deve garantirne la “pulizia” dalla difesa avversaria.
Nel rugby moderno l’interpretazione corretta di questa esigenza non è delegata solo ai giocatori di mischia, ma, vista la necessità immediata di assolvere a tale esigenza, i più vicini dovranno adattarsi al meglio, quindi tutti i componenti della squadra dovranno esserne capaci.

In questa situazione gli scozzesi sono stati più bravi di noi, e, da quanto visto ad oggi, anche i gallesi ed i francesi, già vincitori nei nostri confronti nelle prime due partite del torneo.

La storia umana sin dagli albori aveva i cacciatori ed i raccoglitori, ebbene noi rispetto ai nostri avversari, riusciamo sufficientemente ad essere cacciatori (quindi placcatori di portatori avversari) ma raramente raccoglitori (mantenitori di possesso o di esproprio di quello dell’avversario). L’essere “raccoglitore” si insegna poco, è una attitudine che esalta il coraggio, l’abnegazione ed il sacrificio, assolvere a tale missione è una caratteristica dei guerrieri, degli eroi, di coloro che mettono al primo posto il loro compito incuranti della propria incolumità e della propria gregarietà.
È vero che la Scozia ha l’estremo Hogg, un capitano ed un giocatore in grado di battere in velocità molte difese, ed infatti così è stato, ma senza il senso collettivo di disciplina e di squadra gli scozzesi non avrebbero vinto.

Adesso abbiamo due partite “proibitive”, il 7 marzo a Dublino contro la verde Irlanda, ed il 14 marzo a Roma contro la corazzata inglese: con quale mentalità gli azzurri affronteranno queste battaglie? Cosa farà e dirà loro il nostro c.t. sudafricano Franco Smith?
L’Italia repubblicana non è stata fatta in un giorno (alcuni dicono nemmeno adesso lo è), ma dall’Italia rugbystica cosa possiamo aspettarci?

Personalmente da tifoso sono molto amareggiato e rassegnato perché 25 sconfitte consecutive sono tante, ma da tecnico dovrei chiedermi come si possa uscire da questo tunnel?
Consiglierei a Franco Smith di “costruire” un piano di gioco che sappia utilizzare più velocemente i palloni in possesso avanzante dopo una ruck e nella medesima situazione che sappia aggredire e magari “rubare” palloni agli altri.
Però per valorizzare un simile piano di gioco sono necessari i giusti interpreti, giocatori-guerrieri che si esaltano nello scontro fisico e che non mollano mai.

È dura ma, visto che sarà improbabile vincere contro irlandesi e inglesi, mi sentirei parzialmente soddisfatto di applaudire una nazionale azzurra che partendo dai principi del gioco, non è disposta a mollare un centimetro agli avversari.

Forza azzurri sempre.

Valter Nutini opinionista e coach rugby
Foto gentilmente concesse da Enrico Mari

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