A San Valentino più di un italiano su tre regala un mazzo di rose rosse o altri fiori, secondo una rilevazione condotta dal sito www.coldiretti.it e divulgata in occasione della festa degli innamorati. Quasi la metà delle persone, va detto, ha però deciso di non regalare niente o almeno nulla di materiale.
Tra i doni, troviamo appunto i fiori (34%), cioccolatini o dolci (13%), gioielli o altri oggetti di valore (6%), un capo d’abbigliamento (5%).
L’omaggio floreale si conferma insomma il simbolo della festa degli innamorati ma rischia di essere fonte di equivoci se non si conosce il linguaggio dei fiori.
Il mazzo di rose deve essere sempre composto in numero dispari di fiori che nei loro colori possono comunicare sensazioni differenti. Le rose rosse significano passione ardente, quelle bianche testimoniano l’amore puro e spirituale mentre il color corallo rivela il desiderio. La rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione – avverte la Coldiretti – va prestata alla rosa gialla perché oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe anche comunicare tradimento o amore in declino.
Non ci sono solo le rose. Il ranuncolo simboleggia bellezza malinconica e la calendula è ambasciatrice di dedizione, ma anche di pene d’amore e potrebbe rappresentare la sofferenza per un sentimento non corrisposto. Il garofano bianco significa fedeltà, quello giallo eleganza, quello rosa amore reciproco e quello rosso amore vivo e intenso. Per il tulipano, invece il colore rosso esprime una dolce dichiarazione d’amore, lo screziato complimenti per gli occhi della persona amata e il giallo amore disperato. E il papavero, per esempio, simbolo di tranquillità e serenità, è perfetto per chi, in questa occasione, voglia rassicurare il partner e comunicargli che tutto procede per il meglio.
Spiegato il linguaggio dei fiori, alla Coldiretti preme ricordare che il loro acquisto fa bene all’ambiente, a migliaia di famiglie e all’economia di tutti. Comprare fiori italiani significa anche contribuire alla valorizzazione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente, sostenendo al tempo stesso un settore che conta 27mila aziende con 100mila addetti e vale complessivamente 2,5 miliardi di euro. I fiori italiani peraltro – continua la Coldiretti – sono senza dubbio i più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi viaggi come invece avviene per quelli stranieri che arrivano meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che regalano profumi più intensi e caratteristici.