Un etto di prosciutto italiano? In America costa il 25% in più. COme tanti altri prodotti. I dazi di Trump sono infatti stati pubblicati sul Federal Register, la “Gazzetta ufficiale” del Governo americano.
La black list definitiva dei prodotti europei a partire dalla mezzanotte e un minuto del 18 ottobre saranno colpirà per 7 miliardi e mezzo di dollari. A renderlo noto è la Coldiretti dopo l’ufficializzazione delle misure decise dalla Rappresentanza Usa per il commercio (Ustr) nell’ambito della disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus. Nel provvedimento dell’Ustr pubblicato sul Federal Register (vol.84 N.196) – spiega Coldiretti – si specifica che i dazi saranno applicati a tutti i beni immessi sul mercato americano a partire dalle ore 00.01 (eastern time) del 18 ottobre prossimo e non saranno pertanto considerate escluse le merci già spedite o in transito entro tale termine.
L’amministrazione Trump ha minacciato di avvalersi – sottolinea la Coldiretti – della cosiddetta regola del “carosello” (carousel retaliation), che le consentirebbe di modificare periodicamente la lista dei dazi e la percentuale: dopo i primi 120 giorni e successivamente ogni 180 giorni, aumentando il grado di incertezza per gli Stati Membri Ue. All’impatto dei dazi Usa e alle necessarie misure di compensazione in sede europea sarà dedicato un focus domani, venerdì 11 ottobre, al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione di The European House – Ambrosetti, a Villa d’Este a Cernobbio, con una esposizione ad hoc su “La tavola degli americani dopo i dazi”.
Sono colpiti dagli aumenti tariffari del 25% le esportazioni agroalimentari Made in Italy negli Stati Uniti – ricorda Coldiretti – per un valore di circa mezzo miliardo di euro con la presenza nella black list prodotti come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola e altri prodotti lattiero caseari ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. Sono salvi gli elementi base della dieta mediterranea come olio extravergine di oliva, conserve di pomodoro, pasta e vino ma anche mozzarella di bufala campana e prosciutti di Parma e san Daniele.
Oltre all’agroalimentare italiano i dazi non hanno risparmiato i prodotti degli altri paesi europei, con misure differenziate che testimoniano la volontà degli Usa di dividere l’Europa. Nel caso della Francia – conclude la Coldiretti – il dazio va a colpire principalmente il settore dei vini fermi e dei formaggi mentre per la Spagna soprattutto olio di oliva e vini e per la Germania gli alcolici, come per l’Irlanda che si vede applicati superdazi su carni suine e liquori come il whisky.