Ingaggiate in Nigeria, costrette con riti ad accettare la loro sorte e ridotte in schiavitù per prostituirsi sulle strade di Prato e di Firenze. Hanno ottenuto giustizia, con la condanna a 16 anni e 8 mesi, emessa dal tribunale di Firenze, della loro “maman”, la connazionale dalla quale dipendevano in Italia ed alla quale erano costrette a versare i loro incassi notte dopo notte. La donna alla quale è stata inflitta la pena più alta tra vari imputati ha 49 anni e abita a Pistoia. A 6 anni è stata condannata sua figlia, 25enne. Condannate altre due donne, rispettivamente a 9 anni e 4 mesi e a 5 anni e 8 mesi. La prima è considerata la collaboratrice della maman mentre l’altra, oggi in Inghilterra, si occupava di reclutare le ragazze in Nigeria.
I giudici hanno riconosciuto le accuse di tratta di esseri umani e di riduzione in schiavitù. Le donne condannate obbligavano le ragazze a prostituirsi ogni notte sulle strade tra Prato, Calenzano e Sesto Fiorentino.