Veduta area della periferia di Prato

Se Prato non è più nelle aree di crisi, addio finanziamenti

Sorpresa, Prato non è più tra le aree di crisi. Di conseguenza, niente finanziamenti per imprese e lavoratori. Con una decisione di apparenza arbitraria, lo ha stabilito la Regione nel varare un bando a sostegno dell’economia e, in particolare, dell’occupazione nelle altre 9 province toscane. Apparenza a parte, visto che la decisione si poggia su otivi tecnici, criteri europei e così via, quanto stabilito dalla Regione Toscana sta già suscitando malumori in ambito pratese.

Finanziamenti a fondo perduto nelle altre province toscane

In ballo, figurano del resto finanziamenti a fondo perduto, destinati all’assunzione di persone svantaggiate, ultracinquantacinquenni che hanno perso il lavoro, donne e ragazzi freschi laurea. Potremmo continuare. Sta di fatto che la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione è orai imminente e che il provvedimento viene definito di sicuro interesse da parte della stessa Regione. Si parla di «incentivi all’occupazione per il triennio 2018 – 2020».
«Risulta evidente l’interesse che lo stesso susciterà nelle imprese toscane, sarà quindi fondamentale attivarsi con tempestività anche in considerazione del fatto che – spiegano dalla Regione – le risorse disponibili stanziate saranno erogate fino ad esaurimento delle disponibilità in base all’ordine di ricevimento delle richieste di contributo”».

Avviso pubblico già approvato per le aree di crisi

Tutto bene. Solo che Prato e provincia, area di crisi purtroppo da diversi lustri, sono eslcuse dal bando, con relativi imprese, lavoratori, disoccupati e inoccupati.

La giunta regionale, in pratica, ha approvato “l’Avviso pubblico per l’assegnazione di contributi ai datori di contributi ai lavoro privatiper il sostegno all’ocupazione per gli anni 2018-2020”. Un triennio senza sostegni per Prato. È presto per dirlo, naturalmente. Di sicuro, non saranno i contributi del bando in questione, nella cui tabella Prato e Provincia non compaiono.

E dire che è già tutto a posto, con tanto di controllo di regolarità amministrativa e contabile, sancita da decreto 13481 di fine agosto.

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