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“Senza storia nessun futuro!” venerdì 1° dicembre l’incontro 

conclusivo per i 70 anni dell’Istituto storico della Resistenza

Alle Oblate alle 17 con gli storici Adriano Prosperi e Silvia Salvatici

In 200 agli incontri di novembre “Conoscere, conservare, condividere”

Firenze, 29 novembre 2023 – Il passato non è un peso di cui liberarsi, ignorare la storia, perdere la memoria collettiva significa ipotecare la costruzione di un futuro consapevole. È un tema attualissimo quello della storia marginalizzata come disciplina nelle scuole e destinata a un rapido oblio nella società, un tema che l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea ha voluto mettere al centro degli eventi per il settantesimo anniversario che si concludono venerdì 1° dicembre alle 17 alla Biblioteca delle Oblate con un incontro dal titolo “Senza storia nessun futuro!”.

Gli storici Adriano Prosperi e Silvia Salvatici, insieme al presidente Giuseppe Matulli e a Francesca Cavarocchi dell’ISRT a confronto sulle lacune della cultura italiana contemporanea e sul ruolo di un istituto come quello toscano di fronte alle emergenze culturali di oggi.  Un ruolo che lo vede qualificarsi come centro culturale che nella storia della resistenza ha un punto di riferimento ma che guarda oltre.

Adriano Prosperi, uno dei più autorevoli storici italiani ha pubblicato da qualche anno un saggio dal titolo significativo, Un tempo senza storia, dove sottolinea come l’offuscarsi della coscienza e della conoscenza storica sembra passare quasi inavvertito nella società in cui viviamo e come l’assenza del passato sia connessa alla scomparsa del futuro nella prospettiva delle nuove generazioni.

Silvia Salvatici è una storica, docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Firenze e nota al grande pubblico grazie ai programmi televisivi di RAI3 “Il tempo e la storia” e “Passato e presente”, dei quali è ospite ricorrente e membro del comitato scientifico.

Dal 23 al 25 novembre, con gli incontri “Conoscere, conservare, condividere”, l’Istituto ha accolto duecento persone fra studenti, insegnanti, rappresentanti del mondo del lavoro, della formazione, della cultura e cittadini interessati proponendo incontri, riflessioni e percorsi guidati attraverso documenti, lettere, fotografie, volantini e pezzi unici.

L’Istituto Storico Toscano della Resistenza nasce il 24 ottobre del 1953, nel clima politico del mondo che vive l’equilibrio precario che si crea attorno alla cortina di ferro. Fra i fondatori c’erano esponenti dei partiti che facevano parte del Comitato toscano di liberazione nazionale. Tra loro Carlo Campolmi, Dino Del Poggetto, Enzo Enriques Agnoletti, Mario Fabiani e diversi altri. Oggi è un’associazione di promozione sociale riconosciuta giuridicamente dalla Regione Toscana ed associata all’Istituto nazionale Ferruccio Parri – rete degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea. Con un patrimonio di circa 200 fondi archivistici, dove spiccano nomi come Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Elio Gabuggiani oltre ai vastissimi archivi del movimento di Carlo Rosselli “Giustizia e libertà” e dei Comitati di Liberazione Nazionale (CNEL) di tutta la Toscana, una biblioteca di circa 55.000 tra volumi e opuscoli e un’emeroteca di oltre 2.000 periodici è un punto di riferimento per lo studio della storia contemporanea toscana e italiana frequentato ogni anno da un migliaio di studenti e studiosi. 

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