I provvedimenti di forte incremento dei privati in sanità proposti dall’Asl Toscana Centro non convincono Sinistra Civica Ecologista, forza politica di maggioranza che, in Regione, esprime tra l’altro l’assessora alle politiche sociale, Serena Spinelli. L’invito a un ripensamento, espresso dal gruppo di lavoro sulla sanità di Sinistra Civica Ecologista, si fonda su «un recente provvedimento dell’ASL Centro (una delle più grandi del nostro paese) che ha lanciato un progetto per l’acquisto da privati di una notevole quantità di prestazioni diagnostiche e visite specialistiche: una spesa di oltre 39 milioni per gli anni 2021-2024».
Fermo l’impegno per far fronte alla pandemia, col possibile risvolto di un maggior ricorso ai privati, e ferma la quota di prestazioni private che comunque caratterizza anche la sanità toscana, Sinistra Civica Ecologista domanda all’Asl la ragione di un investimento così massiccio sul privato.
«Certamente una limitata quota di prestazioni in convenzione con il privato accreditato è presente da tempo in tutta la nostra regione e comunque il tasso di copertura del privato sul totale della spesa sanitaria è ancora minoritario in Toscana, lontano, per fare un paragone, da quello della Lombardia (da una recente ricerca risulta del 54% nel 2019) – si legge in un comunicato – Un ruolo ‘integrativo’ lo hanno anche le associazioni del terzo settore (che comunque non deve essere ‘sostitutivo’ del ssr, ancor che la passata assessora lo teorizzasse, magari per far fronte ai tagli al servizio sanitario pubblico che i vari governi – prima dell’attuale – perpetravano)».
«Purtuttavia domandiamo conto di questo provvedimento: per la sua consistenza, per la sua durata e in quanto ultimo atto che si aggiunge ad un significativo sviluppo dell’affidamento ai privati, portato avanti particolarmente nell’area centrale della Toscana. In un consiglio comunale a Empoli che tempo fa discuteva del problema ingravescente delle liste d’attesa, il direttore ASL ebbe a dire che la ragione della maggiore sofferenza della zona era… perché non c’era una forte presenza di strutture sanitarie private! Dobbiamo inoltre considerare che, nella fase iniziale della pandemia, sono già state acquistate dal privato, da parte della stessa ASL Centro per oltre 10 milioni, molte prestazioni di diagnostica di laboratorio – sottolineano da Sinistra Civica Ecologista – Ci chiediamo cosa ne pensa la Regione e se non lo ritiene, come scelta non certo contingente, in contrasto con la linea di rilancio della sanità pubblica, di accelerazione delle assunzioni di operatori sanitari in tutti i servizi dove siamo ancora molto carenti, magari non con contratti a tempo».
Da qui, alcune domande da parte del gruppo di lavoro.
«Ci sono problemi per l’attuazione anche in Toscana del nuovo orientamento di politica sanitaria ben ripetuto dal Ministro, di superamento dell’assurda clausola di blocco delle assunzioni (negli ultimi 15 anni le spese per il personale dovevano essere corrispondenti a quelle del 2004 meno l’1,4%!)? Non sono davvero possibili scelte alternative? Quali sono i ‘gradi di libertà’ nelle decisioni strategiche dei direttori delle aziende sanitarie?».