Dagli anni Novanta del secolo scorso, quando i cellulari iniziarono a diventare un fenomeno di massa, si sono diffusi sempre di più tra la popolazione mondiale, raggiungendo ad oggi oltre 5 miliardi di persone. Un recente studio dell’istituto di ricerca americano Pew Research Center, pubblicato online il 5 febbraio, illustra quanto i cellulari, sia smartphone e che di vecchia generazione, siano ormai diffusi in modo sempre più capillare in tutto il mondo.
Lo studio mostra come la diffusione di questi strumenti sia stata costante, ma tutt’altro che omogenea. La percentuale di persone che possiedono un cellulare varia in modo significativo a seconda dei continenti, dei Paesi, della fascia d’età, del sesso di nascita, del livello di istruzione e di reddito.
La disomogeneità nella diffusione relativa ai paesi si può notare nel grafico sottostante, i cui dati sono tratti dallo studio del Pew Research center, in cui sono mostrati alcuni i dati relativi alla percentuale di possessori di telefoni cellulari in alcuni paesi.
La diffusione è disomogenea anche per altri fattori. Secondo i dati dello studio è più probabile che si possegga un telefono cellulare se si è giovani, con alto reddito, alta istruzione e di sesso maschile.
Di recente, la diffusione dei telefoni cellulari si sta accelerando ancora di più. Qui sotto un altro grafico mostra come in soli tre anni, tra il 2015 e il 2018, la percentuale di chi possiede un telefono cellulare sia cresciuta, evidenziando la differenza tra le generazioni più giovani e più anziane nei diversi Paesi.
Leonardo Panerati