Uscì trafelata dall’atrio del palazzo, sul viso un po’ di stanchezza e fra le mani il suo cappotto blu, aveva fatto tardi anche quella sera.
A passo sostenuto arrivò al ponte e lo imboccò, il filare dei lampioni l’accolse come la regina solitaria di quella notte.
Nel procedere si sentì avvolta in un’aura di carezze e non sentì più solo il rumore dei suoi tacchi a spillo, ma il respiro della sua solitudine che le fiatava accanto.
La sua ombra allungata le dette le spalle quando si girò e si affacciò alla balaustra.
Bello il suo fiume, quello che guardava ogni giorno come se fosse la prima volta, bello a tutte le ore del giorno.
In quel momento le sembrò stanco come lei, increspato da un vento leggero che soffiandole sul viso la costrinse a prendere aria con un ritmo diverso, più corto.
Silvia Collini
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