Il presidente della Regione Giani risponde in Aula. Stefano Scaramelli (IV): “Mi aspettavo risposte precise, miglioramenti ci sono stati grazie all’interrogazione”
“I nostri comuni appenninici sono al centro di un balzello, che risale al Governo Monti, quello delle seconde case per cui quando nei comuni si supera un certo numero di seconde case si prendono risorse dalle imposte comunali per darle allo Stato, per dare soldi ai comuni disagiati”. Il presidente Eugenio Giani ha iniziato così la sua risposta all’interrogazione del consigliere regionale Stefano Scaramelli (IV) in merito ai disservizi registratisi sul versante senese dell’Amata per l’inizio della stagione sciistica.
“In Toscana – ha ricordato Giani – i comuni toccati da questo balzello sono 38” e “abbiamo ottenuto l’eliminazione di questo ingiusto principio, per l’Abetone questo significa nel bilancio di parte corrente almeno un milione di euro”. “Abbiamo posto – continua – in termini equilibrati la questione per tutti e cinque i distretti sciistici della Toscana per l’Abetone Cutigliano con la Doganaccia, per il Monte Amiata, per il distretto di Careggine e Zunzeri in provincia di Massa Carrara e il passo delle Radici nel comune di Castiglione in Garfagnana”. Riguardo alla richiesta di intervento della Giunta di concerto con il comune di Abbadia San Salvatore e con gli uffici della Provincia affinché si adottino provvedimenti concreti ed urgenti per garantire la fruibilità delle vie d’accesso e degli impianti, il presidente ha risposto di aver parlato con il sindaco Tondi dando tutta la sua disponibilità”. Sulle tempistiche per interventi correttivi per risolvere i disagi per la chiusura degli impianti di risalita, Giani ha risposto di essere in attesa delle “richieste concrete del sindaco”.
“Mi aspettavo risposte precise – ha risposto Scaramelli – l’interrogazione verteva su questioni puntuali. Quello che si è verificato nella giornata del 21 e del 22 nel territorio senese è un tema serio, non c’è stata la possibilità da parte dei cittadini di arrivare in vetta all’Amiata perché il traffico si è bloccato e non è stato possibile fruire degli impianti che erano chiusi”.
L’invito di Scaramelli è “a controllare il corretto funzionamento degli impianti anche a fronte dei contributi erogati dalla Regione”. “L’interrogazione – ha aggiunto – ha avuto il suo effetto perché nelle giornate del 28 e 29 ci sono stati miglioramenti”. “Chiedevamo di condividere con l’assessore l’organizzazione della viabilità, dei miglioramenti ci sono stati con dei sensi unici e dei bus navetta”.
“Servirebbe – conclude Scaramelli – una maggiore comunicazione e relazione tra gli enti e l’idea di percepire la montagna non più come il versante senese e grossetano e offrire servizi diversi ma un unico servizio comunicato all’esterno”.