Pochi mufloni abbattuti e stop a quella che si presentava, denunciata dalle associazioni animaliste, come un’inutile mattanza. All’Isola del Giglio, i capi restanti non saranno presi di mira e uccisi dai cacciatori. Si penserà, con l’ente parco che ha scelto la marcia indietro dopo la mobilitazione di cittadini e associazioni, a un’altra soluzione. Che, se serve e se si vuole, è pur sempre possibile.
Soddisfazione da parte dell’Oipa, tra le prime associazione a mobilitarsi. «La mattanza dei mufloni dell’Isola del Giglio è stata interrotta dopo la mobilitazione di associazioni e cittadini – dice il presidente Massimo Comparotto – Una vittoria che ci motiva a lottare sempre di più a difesa degli animali. Siamo noi la loro voce. Decisiva, infine, l’interlocuzione di Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, con il presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri. Gli esemplari abbattuti nei giorni scorsi sono le vittime innocenti di una soluzione frettolosa escogitata per il contenimento di una specie presente da molto tempo nell’isola, oltretutto con pochi esemplari. L’abbattimento non è mai la soluzione, questa vicenda lo dimostra, ma è una prassi che offende la civiltà e la sensibilità della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica».
Che strade differenti e differenti gestioni, ma anche una diversa sensibilità verso l’ambiente e gli animali, siano possibili, è un dato di fatto. E che l’esempio serva, adesso, per tutte le volte che uno strumentale “al lupo, al lupo”, risuona per le campagne toscane.