La proposta di legge è stata approvata a maggioranza questa mattina. Hanno votato a favore Pd e Italia Viva. Al voto si è giunti dopo un lungo dibattito, iniziato ieri pomeriggio, che è stato caratterizzato dall’ostruzionismo dei gruppi di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia
La proposta di legge “Potenziamento dell’intervento regionale a sostegno dell’economia toscana attuato tramite la società Sviluppo Toscana s.p.a. Modifiche alla legge regionale 21 maggio 2008, n. 28”, che introduce nella legge istitutiva della società in house Sviluppo Toscana spa una serie di modifiche riguardanti in particolare l’oggetto sociale e la classificazione delle varie attività, la tempistica documentale imposta dal socio Regione, nonché la governance societaria, è stata approvata dal Consiglio regionale con voto a maggioranza (a favore Pd e Italia Viva, contrari Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Movimento 5stelle, e Gruppo Misto – Toscana Domani).
All’esito del voto si è giunti alle ore 2,57 di questa mattina, dopo un lungo dibattito che, iniziato nel pomeriggio di ieri, si è caratterizzato, soprattutto, per l’ostruzionismo messo in atto dai consiglieri Francesco Torselli, Diego Petrucci e Gabriele Veneri di Fratelli d’Italia, Elena Meini, Massimiliano Baldini, Andrea Ulmi e Marco Casucci della Lega, Marco Stella di Forza Italia e dal Portavoce delle opposizioni Marco Landi (Lega) con numerosi interventi su ognuno degli otto ordini del giorno collegati alla legge presentati dal gruppo di Fratelli d’Italia e tutti respinti dall’Aula. Come ha detto il capogruppo Francesco Torselli nel corso della presentazione di uno degli atti, “stiamo tirando per le lunghe una discussione che non c’è piaciuta nei modi in cui è nata, per come è stata portata avanti nelle commissioni, ma anche dall’assessore Marras e dal presidente Giani. E non ci è piaciuto anche per il modo in cui siamo stati coinvolti, mentre da parte nostra c’era stata un’ampia condivisione”. Respinto anche un ordine del giorno presentato dalla consigliera Elisa Tozzi (Gruppo Misto – Toscana domani).
A dilatare ulteriormente i tempi, la gran mole di emendamenti (400) e subemendamenti (94) presentati da FdI, Lega e Forza Italia. Prima dell’inizio del voto sull’articolato, Lucia De Robertis (Pd) ha presentato una richiesta di pregiudiziale sui subemendamenti, “chiedendo quindi di soprassedere alla loro discussione”, perché “richiamano in caso soggetti, come l’Anci o la Corte dei Conti, che hanno elementi di conflitto col nostro Statuto”. Di parere opposto “Marco Stella (Forza Italia). Il presidente del Consiglio, Antonio Mazzeo, ha perciò chiesto all’ufficio legislativo un parere sulla legittimità della richiesta di pregiudiziale, nell’attesa della quale si è proceduto al voto sui primi cinque articoli della legge, tutti approvati a maggioranza. All’articolo 6, poco dopo le due di questa notte, incorrendo il primo dei subemendamenti, la seduta è stata sospesa in attesa del parere richiesto.
I lavori sono ripresi quasi alle tre del mattino e il presidente Mazzeo ha comunicato che, a seguito della conferenza della programmazione lavori, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno deciso di ritirare l’intero pacchetto di emendamenti e subemendamenti e di conseguenza il Pd ha ritirato la richiesta di pregiudiziale. Si è quindi passati alle operazioni di voto sui restanti articoli e poi sul complesso della legge che, come detto, è stata approvata a maggioranza.
(testo a cura di Luca Martinelli e Cecilia Meli)
L’illustrazione e il dibattito
Firenze – “Con la proposta di legge 131 andiamo a potenziare ed innovare gli strumenti di intervento sull’economia toscana attraverso la trasformazione di Sviluppo toscana quale società che diventa da società di servizio, come lo è stata in passato, da organismo intermedio ad un’agenzia vera e proprio di sviluppo con un incremento delle attività da svolgere”. Così la presidente della commissione Sviluppo economico Ilaria Bugetti (Pd) illustra in Aula la proposta di legge spiegando il cambiamento del ruolo di Sici (ndr. società di gestione del risparmio del centro Italia nata nel 1998, partecipata da Fidi e che finora ha investito su piccole e medie imprese non quotate che si sono distinte per redditività e potenzialità di crescita, diventerebbe indirettamente una società in-house, tramite Sviluppo Toscana, a cui affidare la gestione di strumenti di finanza innovativa e partecipazione) “indirettamente partecipata dalla Regione”, “con la possibilità futura per la Regione di acquisirne il 100per cento”.
“Cambia – continua Bugetti – l’oggetto sociale e vengono aggiunte ulteriori attività per affiancare le aziende e tutto il comparto dello sviluppo economico e imprenditoriale”. Poi, “il perimetro – aggiunge la presidente – si allarga anche a tutte le aziende del servizio sanitario regionale anche per la gestione delle misure del pnrr e viene fatta una sostanziale modifica in quanto diventa istituzionale e continuativa”.
Sull’organizzazione dell’agenzia, Bugetti aggiunge “comportando una maggiore operatività, si procede ad un riassetto guidato da un consiglio di amministrazione e da un amministratore unico delegato con la figura del direttore generale che sarà uno strumento esecutivo e di diretta emanazione della Giunta”. “Sviluppo Toscana- conclude – dovrà gestire una fase delicata come quella dei fondi del pnrr e di molti altri e dovrà rappresentare quella fase di sostegno corposo e fondamentale a tutta l’economa della regione”.
“Si torna a parlare di un percorso che sta arrivando per la terza volta in Aula su cui la Giunta ha fatto una scommessa importante quella di trasformare Sviluppo Toscana spa in una vera e propria finanziaria regionale – interviene Francesco Torselli (FdI) -, un procedimento che non ci vede discordi in linea di massima perché crediamo nella necessità di avere una finanziaria regionale, un ente in grado di garantire le aziende del territorio, che sia punto di riferimento ed interlocutore tra il mondo creditizio e dell’accesso al credito e quello della quotidianità lavorativa”. “Inseriamo tra le mission di Sviluppo Toscana – continua Torselli – la possibilità di concedere garanzie ai soggetti che fanno richiesta di accesso al credito, ci resta il dubbio se questo sia il soggetto adatto per questa funzione, ci suona male che Sviluppo toscana sia un intermediario creditizio e di conseguenza, possa accedere al fondo centrale di garanzia per concedere garanzie a soggetti terzi”. “Per assurdo – spiega il consigliere regionale – qualora le aziende che si rivolgessero a Sviluppo Toscana fossero incapaci di pagare, l’agenzia andrebbe a sopperire la concessione delle garanzie con il suo patrimonio, quindi risponderebbe con il patrimonio della regione e sarebbe chiamato in causa il nostro bilancio”.” E’ poi un’anomalia un soggetto che fa una programmazione e un piano industriale, partendo dall’assunto che il Consiglio regionale modificherà una legge”.
Elena Meini (Lega) interviene facendo presente che nella legge si prevedono l’ampliamento dell’oggetto sociale, la modifica della tempistica delle principali attività, della governance societaria che viene rafforzata in una logica di collegialità con un consiglio di amministrazione con tre o cinque membri, dei quali uno con funzione di presidente”. Meini ribadisce “la pdl viene protocollata dalla Giunta a giugno, arriva in Consiglio a luglio e chiediamo che ci sia un iter di condivisione”, risulta “una pdl frettolosa che dopo essere stata ferma per 5/6 mesi, ritorna urgentemente il giorno del Consiglio ad un’ora dalla discussione in Aula”. Meini ribadisce che “tutto verte su comunicazioni di Giunta sulla ridefinizione del ruolo di Fidi” ma “niente è ancora certo”, “non sappiamo quale sarà la nuova linfa vitale di Fidi Toscana”. Sulle nomine la consigliera afferma “non possiamo accettare che il cda sia in capo al presidente Giani, siamo un organo di garanzia e controllo anche all’interno delle società alle partecipate, noi abbiamo il diritto di controllo”.
La capogruppo del Movimento 5 Stelle Irene Galletti si è detta perplessa “sulla decisione di inserire l’atto all’interno della discussione di fine anno”. “Il passaggio da Fidi toscana a Sviluppo Toscana, perché di questo si tratta, – ha aggiunto – avrebbe richiesto una riflessione più ampia”. “Ci preoccupa il coinvolgimento della sanità, perché si manda un messaggio sbagliato, inserendola con altre attività economiche, mentre si tratta di un servizio essenziale per la cura e il benessere dei cittadini e non è giusto parlarne sugli stessi tavoli in cui si parla di questioni economiche. Voteremo invece sì all’ordine del giorno presentato da Elisa Tozzi del gruppo misto – Toscana Domani che mette in luce il fatto che Fidi toscana sia messa nelle condizioni di non poter svolgere la sua attività”.
Il capogruppo di Forza Italia Marco Stella ha parlato apertamente di un’operazione politica: “Leonardo Marras è visibilmente soddisfatto, Sviluppo Toscana sarà il braccio dell’assessore all’Economia nella scalata alla Regione in contrasto con Eugenio Giani. Il presidente della Giunta voleva puntare su Fidi, mentre Marras voleva un’altra strada che trova compimento con questa proposta di legge”. “Non sappiamo – ha aggiunto – dove vuole andare la finanza regionale. Si tratta di uno strumento che se sarà approvato, farà passare il bilancio di Sviluppo Toscana da 8milioni a 8 miliardi di euro senza fare una discussione seria. Questa è la dimensione di quello che andrà a gestire domani dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ai programmi europei, fino a Toscana promozione. E c’è anche un perimetro incerto rispetto alle Aziende sanitarie”.
Elisa Tozzi (Gruppo Misto – Toscana Domani) ha ammesso che il suo più grosso rammarico “è di non avere avuto il tempo per dare un contributo fattivo di alcuni aspetti su cui andava posta la giusta attenzione. Il piano delle attività avrà la supervisione della Giunta e per questo credo che una fondamentale funzione di controllo vada affidata all’Assemblea legislativa e alle sue commissioni. Va fatta una valutazione più approfondita possibile per le scelte strategiche che si andranno a prendere”.
L’assessore regionale all’Economia Leonardo Marras ci ha tenuto a sgombrare il campo da ogni sospetto sul camuffamento di una scelta, spiegando che “non si passa da un bilancio di 8milioni a uno di 8 miliardi, mentre è logico pensare che i ricavi non vadano oltre i 10 milioni. Sviluppo toscana offrirà invece la sua assistenza tecnica e non disporrà della massa di risorse gestite”. “Allarghiamo l’oggetto sociale – ha aggiunto – ma resta quello originario e stiamo cercando di efficientare il patrimonio di Sviluppo Toscana che avrà anche funzioni di accompagnamento alle imprese e ingegneria finanziaria”.