Diego ha tredici anni e frequenta la terza media. All’inizio dell’anno decide di smettere di studiare perché la scuola «tanto non boccia nessuno» e promuove tutti: quelli che non si impegnano mai, i «furbi» che copiano i compiti e anche i bulli come Brando, suo rivale e compagno di classe.
Diego è il protagonista del romanzo di Viviano Vannucci, da poco uscito per Einaudi EL ed è il punto di vista dell’autore sulla scuola. Una posizione che traspare soggettiva, certo, ma che coglie i punti più controversi, o delicati, di come fare scuola oggi.
Una volta accantonata la voglia di studiare, richiami e punizioni, così come i brutti voti e le prime note disciplinari, non scalfiscono Diego ma hanno l’effetto di farlo sentire Diego sentire più forte e sicuro di sé: «tanto non boccia nessuno», si ripete ogni volta. Finché un insulto a una prof gli procura una sospensione e la concreta minaccia della bocciatura.
Proprio quando sembra sul punto di perdersi definitivamente, Diego inizia a comprendere la portata delle proprie azioni e davanti a un’opportunità di riscatto dovrà scegliere quale strada percorrere: mettersi a studiare o continuare la sfida alla scuola. La storia di un ragazzo alle prese con la difficoltà di crescere, di essere ascoltato e di trovare punti fermi e modelli di vita.
Tanto non boccia più nessuno è un romanzo sulla scuola e sui ragazzi di oggi.
Viviano Vannucci è nato e vive a Prato. Si è laureato in Lingua e letteratura francese. Prima e dopo la laurea ha fatto diversi lavori tra cui l’educatore per ragazzi diversamente abili e ha tenuto laboratori di teatro nelle scuole e corsi per adulti e per adolescenti. Tanto non boccia nessuno è il suo primo titolo nel catalogo di Einaudi EL.