Approvata a maggioranza in commissione Sviluppo economico e rurale una proposta di legge di modifica della normativa vigente
di Cecilia Meli
Firenze – Cambiano le nome in materia di cerca, raccolta e coltivazione del tartufo e di valorizzazione del patrimonio tartuficolo toscano. La commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd), ha approvato a maggioranza una proposta di legge che modifica la normativa vigente in materia. L’intervento legislativo ha l’obiettivo di adeguare le norme alle nuove esigenze del settore e al mutato contesto normativo. In particolare, nella proposta di legge si chiariscono i ruoli della Regione e dei Comuni; si definiscono meglio le modalità e i luoghi ove esercitare le attività di cerca e raccolta dei tartufi; si aggiorna il calendario di raccolta ai nuovi cambiamenti climatici, ferma restando la finalità di tutela e conservazione delle aree tartufigene; si introduce per il conseguimento dell’idoneità alla cerca e alla raccolta un percorso formativo con esame finale; si rivedono gli istituti del riconoscimento di tartufaia naturale controllata e quello della tartufaia coltivata, specificando le procedure per il riconoscimento, le regole da seguire all’interno di dette aree e introducendo limiti alle dimensioni della tartufaia naturale controllata. Ancora, si introduce il nuovo istituto dell’area addestramento cani da tartufo; si prevede un regolamento di attuazione della legge regionale; si aggiorna la disposizione finanziaria per gli interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio tartufigeno anche per tener conto della sopravvenuta normativa in materia di contabilità finanziaria.
Stefano Scaramelli (Iv) ha chiesto di non procedere alla votazione della proposta, su cui c’è stato un lavoro durato oltre cinque anni, “perché sono arrivati una serie di emendamenti all’ultimo minuto che l’hanno stravolta”. La presidente Bugetti (Pd), dopo un momento di confronto, ha deciso di effettuare la votazione “perché sul testo è stato fatto un lungo lavoro di concertazione tecnica tra Giunta e Consiglio” e “perché gli emendamenti non stravolgono il testo”, precisando che potranno esserci ulteriori momenti di riflessione in vista dell’approdo del testo in Aula.