Tebas land: Ciro Masella e Samuele Picchi ©MarcoBorrelli

Tebas Land, il Teatro di Rifredi riparte con un omaggio a Sergio Blanco

La bizzarra stagione numero 35 del Teatro di Rifredi inizia con un omaggio a Sergio Blanco, uno dei più originali e innovativi drammaturghi apparsi recentemente sulla scena internazionale. Il Teatro di Rifredi è stato il primo in Italia a tradurre, pubblicare e rappresentare l’autore uruguaiano nell’ambito di un lavoro di ricerca sulla drammaturgia contemporanea, lavoro che, insieme alla traduzione e la messa in scena dei testi del francese Rémi De Vos e del catalano Josep Maria Miró, ha fatto vincere al Teatro il Premio Ubu Speciale della Giuria 2019.

Si inizia mercoledì 21 ottobre con una serata evento che vede in scena Carmine Maringola, protagonista e scenografo di quasi tutti gli spettacoli di Emma Dante,  lo ricordiamo recentemente sul palco di Rifredi ne “La scortecata”. Maringola leggerà L’ira di Narciso uno dei testi più scabrosi e originali del drammaturgo uruguaiano, in cui Blanco racconta di un suo viaggio a Lubiana per tenere delle conferenze sul mito di Narciso. Le affascinanti disquisizioni sul tema del narcisismo si confondono con il traboccante io narcisistico dell’autore, coinvolto in una torbida relazione occasionale dagli esiti inaspettati. I piani del racconto si intrecciano e si sovrappongono, riservando sorprese fino all’ultimo rigo. Un thriller al tempo stesso nero e intellettuale. Un’impegnativa prova d’attore, anche alla sola lettura, nelle corde di un interprete dalla forte presenza fisica e dal piglio contemporaneo come Maringola, che sarà coadiuvato in questa serata speciale da Angelo Savelli.
A seguire da venerdì 23 a sabato 31 ottobre “Tebas Land”, con Ciro Masella e Samuele Picchi, spettacolo che ha ottenuto nella scorsa stagione a Firenze, Roma e Napoli un grande successo di pubblico e le lodi unanimi della stampa.
“Tebas Land” narra la storia di un giovane parricida, di un regista/drammaturgo che lo incontra in carcere per portare in scena la sua storia e di un giovane attore che la deve interpretare.
A partire dai colloqui tra il parricida Martino e il regista/drammaturgo, ambientati nel campetto di pallacanestro di una prigione, “Tebas Land” a poco a poco si allontana dalla ricostruzione documentaristica del crimine per soffermarsi sulla relazione che si instaura tra lo scrittore e il detenuto e sulla possibilità di poter trasporre correttamente la realtà in una creazione artistica. Nel momento in cui entra in gioco anche il giovane attore chiamato ad interpretare il ruolo di Martino, è la stessa funzione e specificità del teatro che viene messa in discussione come in uno spettacolo pirandelliano. Il testo fonde l’emozione, la poesia e la passionalità del racconto di una terribile tragedia familiare con la lucidità e l’astrazione di un’acuta riflessione sul linguaggio e la comunicazione teatrale, dove lo spettacolo viene montato e smontato in diretta sotto gli occhi del pubblico in un affascinante gioco di scatole cinesi.

Le opere di Sergio Blanco (Tebas Land, L’ira di Narciso, Il bramito di Düsseldorf) tradotte da Angelo Savelli sono pubblicate nel volume “Teatro” edito da Cue Press.

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