Telepresenza: come incontrare chi è a migliaia di chilometri di distanza (l'articolo e il video dell'Ino-Cnr)

Un frame dal filmato sulla telepresenza
Un frame dal filmato sulla telepresenza
Una persona è a Roma. Un’altra è a Sidney. Adesso, oltre a vedersi, possono interagire, sfiorarsi, darsi un bacio. Altro che fantascienza. È tutto vero. Si chiama telepresenza. Quel che dà è la possibilità di incontrare una persona che si trova dall’altra parte del mondo e vederla come se fosse esattamente di fronte a noi.
Lo confermano i risultati del progetto “Telepresenza olografica”, realizzato dall’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr) e dalla ditta Quintetto di Pont Saint Martin nell’ambito di un progetto co-finanziato dalla Regione Val d’Aosta.
Per la prima volta è stato realizzato un sistema a costi sostenibili che consente l’interazione tra due operatori, situati anche a grandi distanze, dando loro una reciproca definizione analoga a quella che avrebbero se fossero realmente presenti nello stesso ambiente, seduti allo stesso tavolo.
«L’elemento focale è rappresentato da un’immagine bidimensionale inserita in un contesto tridimensionale studiato ad hoc che genera una sensazione di tridimensionalità. La persona ha quindi la percezione di essere realmente seduta di fronte ad un interlocutore reale e non ad una sua rappresentazione», spiega Luca Mercatelli ricercatore Ino-Cnr. Una parte importante del progetto, infatti, ha riguardato oltre al sistema audio, proprio lo studio delle caratteristiche cromatiche e fotometriche dell’ambiente avvalendosi delle competenze nell’ambito dell’illuminotecnica e scienza della visione.
«Gli scenari aperti da questa nuova tecnologia toccano diversi campi nei quali è utile o necessario avere un’esperienza il più possibile reale – prosegue Paolo De Natale, direttore dell’Istituto – Pensiamo per esempio, nei servizi ai cittadini, alla difficoltà degli anziani a interagire con schermi impersonali, modalità touch e indicazioni meccaniche. Ma anche alle imprese, alle applicazioni dal settore bancario a quello commerciale o turistico, medico o della pubblica amministrazione».
«I sistemi olografici hanno già fatto la loro comparsa nel mondo degli eventi teatrali – rileva Giovanni Iamonte di Quintetto Srl, direttore scientifico del progetto – Tuttavia la loro diffusione è ancora molto limitata a causa dei costi elevati. Per la prima volta, con il nostro sistema di Telepresenza Olografica è possibile portare sul mercato – a costi sostenibili – una interazione fra due soggetti a distanza molto realistica; il tutto in modalità live, in un ambiente naturale, con elevati livelli di interazione e sfruttando la normale capacità di trasmissione Internet offerta dagli operatori di mercato».

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