Il Questore di Milano, a seguito dell’attività istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine, ha disposto il divieto di accedere ai luoghi ove si svolgono partite di calcio per un ultras dell’Inter, appartenente al gruppo degli irriducibili, e legato ad area politica di estrema destra. Si tratta di un italiano di 35 anni, con diversi precedenti penali per reati contro la persona, tra cui lesioni personali e minacce, denunciato nell’ottobre del 2018 per una rissa avvenuta all’esterno di un studio di tatuaggi. Sempre nello stesso anno il tifoso in questione è stato denunciato per possesso ingiustificato di strumenti atti ad offendere, in quanto a seguito di un controllo in strada da parte di una volante è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, un tirapugni in ferro ed un martello.
Questi ultimi due reati, in particolare, consentono l’applicazione del Daspo “fuori contesto” che, come da recente normativa, prevede la possibilità di applicare il divieto di accesso allo stadio per chi viene anche solo denunciato, nei cinque anni precedenti, per reati indicativi di una personalità violenta, anche se non commessi in occasione delle partite di calcio.
Pertanto, pur non avendo l’interessato commesso la rissa ed il porto di arma impropria in ambito “sportivo”, poiché i suoi comportamenti sono indicativi di una propensione alla violenza, gli è stato vietato per due anni di assistere alle partite di calcio, nonché di recarsi – in occasione delle medesime – nei pressi degli stadi e in tutti gli altri luoghi interessati dal transito e dalla sosta dei tifosi.
Si tratta della prima applicazione a Milano di tale istituto, che ha lo scopo di prevenire i fenomeni di violenza legati al mondo del calcio, allontanando preventivamente da tale ambiente quei soggetti – come anche gli appartenenti alla criminalità organizzata – che per il loro curriculum criminale si ritengono pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.